E' primavera, stagione di migrazione per al Qaida
Decine di miliziani islamisti, dopo aver conquistato Gao e Timbuctù in Mali, si stanno dirigendo verso la frontiera con la Mauritania, dove l’esercito è già stato messo in stato d’allerta. Il timore è che l’offensiva integralista non si fermi al Mali: secondo alcune fonti, Mahfouz Ould al Walid, noto come Abu Hafs al Mauritani, già responsabile dell’ufficio sharaitico di al Qaida, è giunto in Mauritania lunedì scorso all’alba.
Decine di miliziani islamisti, dopo aver conquistato Gao e Timbuctù in Mali, si stanno dirigendo verso la frontiera con la Mauritania, dove l’esercito è già stato messo in stato d’allerta. Il timore è che l’offensiva integralista non si fermi al Mali: secondo alcune fonti, Mahfouz Ould al Walid, noto come Abu Hafs al Mauritani, già responsabile dell’ufficio sharaitico di al Qaida, è giunto in Mauritania lunedì scorso all’alba. Immediatamente, la polizia di Nouakchott lo ha preso in consegna, portandolo in un luogo segreto per interrogarlo, cercando di capire il più possibile sui piani delle milizie islamiste nella regione.
Intanto, la bandiera nera dei salafiti ha sostituito quella del Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad (Mnla) a Gao e Timbuctù. Alle donne è stato imposto il velo e ai ladri verranno tagliate le mani. Sono i primi provvedimenti delle giunte islamiche riconducibili ad al Qaida nel Maghreb islamico e a Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya, gruppo responsabile del sequestro della cooperante italiana Rossella Urru. L’episodio più grave è l’irruzione nel consolato algerino di Gao: decine di miliziani armati fino ai denti hanno aperto il fuoco, devastato i locali e sequestrato il console. La bandiera algerina è stata data alle fiamme.
Il governo di Algeri è diventato un bersaglio degli integralisti da quando ha deciso di non sostenere la lotta dei Tuareg per l’autodeterminazione nell’Azawad e, soprattutto, per aver ingaggiato una lotta senza quartiere alla costola maghrebina di al Qaida. La preoccupazione per la forza di questi gruppi terroristici è grande, soprattutto perché sono in possesso di grossi quantitativi di armi. Il presidente algerino Abdul Aziz Bouteflika ha incontrato il generale americano Carter Ham, capo del Comando per l’Africa (AFRICOM) per cercare una soluzione all’escalation terrorista. Una preoccupazione resa ancora più forte dal fatto che tre alti esponenti qaidista (tutti algerini) sono stati avvistati a Timbuctù a colloquio con Iyad Ag Ghali, fondatore di Ansar Eddin.
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