Sarkoziste disperate
Vi avranno invitato, anche con l’inganno, a una di quelle riunioni per signore in cui si chiacchiera, si prende il tè, e a un certo punto una delle presenti fa un sorriso satanico e si rivela essere una presentatrice di trucchi o di prodotti per la casa: li mostra piena di entusiasmo, e voi già sapete che dal vostro acquisto dipenderà la provvigione o l’avanzamento in carriera dell’amica, o dell’amica dell’amica, così per non deludere nessuno comprate un tagliaverdure per le odiose verdure.
Vi avranno invitato, anche con l’inganno, a una di quelle riunioni per signore in cui si chiacchiera, si prende il tè, e a un certo punto una delle presenti fa un sorriso satanico e si rivela essere una presentatrice di trucchi o di prodotti per la casa: li mostra piena di entusiasmo, e voi già sapete che dal vostro acquisto dipenderà la provvigione o l’avanzamento in carriera dell’amica, o dell’amica dell’amica, così per non deludere nessuno comprate un tagliaverdure per le odiose verdure, un rossetto fucsia, un contenitore di plastica per mandarini che finirà in fondo a un armadio. Come in una riunione Tupperware (le più antiche e famose, arrivano dall’America e sanno di anni Cinquanta), Carla Bruni ha riunito, scorrendo la sua rubrica, una trentina di signore eleganti in un appartamento del sedicesimo arrondissement, a Parigi, ha offerto un sorriso da moglie devota e ha illustrato le doti del suo Nicolas Sarkozy, proprio come se fosse una grattugia elettrica in offerta speciale, o un nuovo modello di spremiagrumi.
Carla si è scusata per il ritardo, avrebbe dovuto organizzare quella riunione molto tempo prima, ma la nascita della bambina glielo ha impedito. Ha chiesto a tutte le signore (mogli di uomini d’affari, di produttori cinematografici, stiliste, giornaliste, volti della televisione) di votare e far votare per Sarkozy. Ne ha spiegato, diligente, le funzioni: vuole salvare la Francia, lavora tantissimo, è un uomo appassionato, dà tutto ciò che ha, ha gestito la crisi in Grecia. Purtroppo la first lady non ha potuto fare una dimostrazione pratica dell’efficacia del prodotto (alle riunioni Tupperware o simili le dimostrazioni non mancano mai, sono il momento clou del pomeriggio, e ultimamente si fanno anche con i giocattoli erotici) perché Sarkozy all’ultimo momento ha telefonato dicendo che non sarebbe riuscito a passare. Grande delusione fra le signore, confortate però dalla visione della first lady post gravidanza, con la possibilità di misurarle con gli occhi i fianchi, le occhiaie, i ritocchi, ed euforizzate dalla tentazione di strappare qualche confidenza. “Fra gli artisti che frequento”, avrebbe detto Carla con rammarico, “non si può dire che si vota per Sarkozy”.
La ragazza rock è diventata una signora così perbene (oltre che modesta, come ha spiegato in un’intervista) da offrirsi di mandare per email, nei giorni successivi, le risposte alle domande politiche che la mettevano in difficoltà, alle obiezioni di sinistra che la lasciavano smarrita e per cui aveva bisogno di consultarsi con il marito, la sera stessa. Secondo il Monde quasi tutte le invitate erano già convinte del voto a Sarkozy e avevano soprattutto bisogno di argomenti per convincere gli amici riluttanti. Carla Bruni ha promesso quindi di organizzare presto un’altra riunione, questa volta garantendo la presenza del marito. Così tutte potranno toccarlo, azionarlo, rigirarlo, convincersi che è un buon acquisto perché salva la Francia e fa un ottimo ragù. Tutto limpido e borghese, ma se vi arriva l’email o il messaggino di un’amica che non sentite da tempo e vi invita per un pomeriggio fra signore, è più prudente dire che siete in partenza per il Congo.
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