Londra fa la guerra ai pacchetti di sigarette

The Tank

Il governo inglese continua la guerra alle sigarette. Dopo averne vietato l’esposizione pubblica nei supermercati per scoraggiarne l’acquisto (i consumatori dovranno improvvisare una caccia al tesoro tra gli scaffali), l’ultima trovata del ministro della Sanità Andrew Lansley è quella di vietare la vendita dei pacchetti di sigarette che abbiano scritte o disegni. Niente più marchi ma solo anonimi pacchetti bianchi.

    Il governo inglese continua la guerra alle sigarette. Dopo averne vietato l’esposizione pubblica nei supermercati per scoraggiarne l’acquisto (i consumatori dovranno improvvisare una caccia al tesoro tra gli scaffali), l’ultima trovata del ministro della Sanità Andrew Lansley è quella di vietare la vendita dei pacchetti di sigarette che abbiano scritte o disegni. Niente più marchi ma solo anonimi pacchetti bianchi. Anne Milton, funzionaria del ministero della Sanità, spiega chiaramente che la misura si rende necessaria perché “i fumatori sono attirati dai pacchetti di sigarette colorati messi in mostra”. Molto meglio una  confezione neutra, dunque.

    Sul tema si è aperta una consultazione all’interno dello stesso governo e già qualche voce perplessa si è levata. Il ministro della Giustizia, Ken Clarke, si è detto abbastanza stupito da chi pensa che “i ragazzi inizino a fumare solo perché attratti dal pacchetto”. Il fatto che Clarke sia stato vicepresidente della British American Tabacco fa capire che il suo parere al “tavolo della riflessione” sarà contrario alla battaglia radicale (come l’ha definita il Guardian in un editoriale a dir poco moralista) intrapresa dal collega Lansley. Quest’ultimo va però avanti per la sua strada ed è orgoglioso delle ultime misure adottate per far passare agli inglesi la voglia di fumare: gli esercizi commerciali che renderanno visibile la vendita di tabacco andranno incontro a pesanti sanzioni: si passa infatti da multe pari a cinquemila sterline alla detenzione in carcere.

    Sul Telegraph, Iain Martin si chiede se non ci fossero problemi più urgenti da affrontare, dall’emergenza sociale alla crisi economica, dai rapporti sempre più difficili con l’Europa alla criminalità. Parlare di pacchetti di sigarette, insomma, è un po’ come discutere sull’abolizione o sulla riforma della Camera dei Lord: temi interessanti ma non urgenti né di stretta attualità. E c’è già chi teme che la svolta puritana sui pacchetti di sigarette candidi si riveli controproducente, facendo diventare le confezioni bianche il nuovo oggetto di tendenza tra i giovani.