Sarko guarda Marine, ma lei pensa ai triangoli

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Nicolas Sarkozy fa sapere che non tratta e non tratterà mai con Marine Le Pen. Lui si rivolge agli elettori dell’estrema destra, ai sei milioni e quattrocentomila francesi che hanno preferito la candidata del Front National al primo turno delle presidenziali. Eppure, sotto traccia, qualcosa si muove: “Marine Le Pen è compatibile con la Repubblica”, ha detto Sarkozy (prima attraverso la sua portavoce Nathalie Kosciusko-Morizet).

    Nicolas Sarkozy fa sapere che non tratta e non tratterà mai con Marine Le Pen. Lui si rivolge agli elettori dell’estrema destra, ai sei milioni e quattrocentomila francesi che hanno preferito la candidata del Front National al primo turno delle presidenziali. Eppure, sotto traccia, qualcosa si muove: “Marine Le Pen è compatibile con la Repubblica”, ha detto Sarkozy (prima attraverso la sua portavoce Nathalie Kosciusko-Morizet). E’ una svolta, “una pietra miliare nell’evoluzione della politica francese”, ha scritto il Monde. Mai nessun presidente si era spinto a tanto. Un evento talmente importante che Libération gli ha dedicato la prima pagina del numero oggi in edicola.

    Sarko deve rimontare, è dietro il socialista Hollande e deve convincere gli elettori del Front National a preferire lui piuttosto che l’avversario. Per fare questo deve intercettarne le paure e le richieste, tramutando in voti la rabbia e la delusione che quel popolo prova nei suoi confronti. Ecco che allora il candidato dell’Ump ribadisce la volontà di ridurre i flussi migratori e di fare di tutto per preservare l’identità culturale francese. Esattamente quanto da anni sostengono Jean-Marie Le Pen e sua figlia Marine. In realtà, la “dédiabolisation” (cioè la fine della demonizzazione) della destra estrema va avanti da mesi: Sarkozy ha dato infatti carta bianca al suo ministro dell’Interno, Claude Guéant, per spostare la linea della campagna elettorale più vicino ai desiderata di Le Pen che alle istanze più moderate e centriste. Dalla controversia sulla carne halal alla questione del ricongiungimento familiare, le manovre d’avvicinamento al Front National risalgono all’inizio dell’anno. L’obiettivo è quello di replicare lo schema del 2007, quando Sarko svuotò il serbatoio elettorale di Le Pen ed entrò all’Eliseo da presidente.

    Marine guarda già oltre il 6 maggio, preparando la strategia per conquistare qualche seggio all’Assemblea nazionale in occasione delle legislative del prossimo 10 e 17 giugno. Dal momento che al secondo turno accederanno i candidati che supereranno il 12,5 per cento e che secondo le ultime stime gli esponenti del Front National saranno in testa in 23 circoscrizioni e secondi in 93, la tradizionale sfida tra socialisti e gollisti dovrebbe trasformarsi in una triangolazione capace di cambiare il quadro politico francese. Le Pen si prepara a negoziare e trattare, consapevole però che solo con la sconfitta di Nicolas Sarkozy al ballottaggio potrebbe porsi in una posizione di forza. Il suo disegno prevede la disgregazione dell’Ump, raccogliendo i cocci dell’ala destra del partito e creando un nuovo contenitore in grado di giocarsi la partita per l’Eliseo nel 2017 . A Parigi si dice che Marine sia pronta anche a cambiare nome al suo Front National per renderlo ancora più credibile e appetibile. Aspettando la debacle di Sarko. Non è un caso che Louis Aliot, numero due del partito nonché compagno di Le Pen abbia già fatto sapere che il 6 maggio la sua scheda “sarà bianca”.