Obama martella lo Yemen

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La Cia ha ufficialmente ottenuto dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, l’autorizzazione a estendere il piano di raid aerei sullo Yemen meridionale coi droni, gli aerei senza pilota. Secondo i nuovi programmi, gli attacchi non seguiranno una lista predeterminata di obiettivi da colpire: per bombardare saranno sufficienti notizie raccolte dall’intelligence sulla presenza di soggetti sospetti in determinate zone del paese o l’avvistamento di manovre sospette da parte dei miliziani qaidisti.

    La Cia ha ufficialmente ottenuto dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, l’autorizzazione a estendere il piano di raid aerei sullo Yemen meridionale coi droni, gli aerei senza pilota. Secondo i nuovi programmi, gli attacchi non seguiranno una lista predeterminata di obiettivi da colpire: per bombardare saranno sufficienti notizie raccolte dall’intelligence sulla presenza di soggetti sospetti in determinate zone del paese o l’avvistamento di manovre sospette da parte dei miliziani qaidisti. Domenica scorsa, in uno dei sempre più frequenti raid di Washington, è stato ucciso Fahd al Quso, coinvolto nell’attentato al cacciatorpediniere Cole nel 2000 e per il fallito attacco su un volo Northwest nel 2009.  "La guerra tra noi e i nostri nemici, l'Occidente, non è finita. Aspettate di vedere quello che sta per accadere", si vantava al Quso lo scorso febbraio.

    Nell’ultimo anno, da quando le formazioni di al Qaida nella penisola arabica hanno preso il controllo delle province di Shabwah e Abyan, il conflitto tra i terroristi e le forze governative di Sana’a è cresciuto d’intensità, con stragi e rappresaglie all’ordine del giorno. Washington, che considera lo Yemen un’area strategica essenziale nella lotta al terrorismo, già da qualche mese ha intensificato le proprie operazioni: sempre più droni partono dalla base aerea di Camp Lemonnier, a Gibuti, per effettuare operazioni mirate nelle province meridionali del paese che per oltre trent’anni (sotto la presidenza di Ali Abdullah Saleh) è stato uno stretto alleato degli Stati Uniti. Da maggio 2011, i raid sono stati ventiquattro.

    Obama ha accordato alla Cia il permesso di estendere i bombardamenti, nonostante molti dubbi: la decisione “rischia di provocare un’escalation di violenze ancora più grave”, sottolinea Gregory Johnsen, esperto di questioni yemenite a Princeton, aggiungendo che “uno degli elementi che stanno rafforzando al Qaida nella penisola arabica è proprio l’aumento dei raid americani su Abyan e Shabwah” . La popolazione, già stremata e coinvolta da più di un anno in una guerra civile che ha portato alla destabilizzazione del paese, si schiera più facilmente con i miliziani che portano acqua e corrente elettrica nei villaggi della costa e dell’entroterra che con gli stranieri che bombardano dall’alto.