La vendetta del punk

The Tank

A New York c’è una comunità dolente che non riesce a darsi pace da quel 15 ottobre del 2006 in cui Patti Smith ha fatto l’ultimo concerto al Cbgb, mitologico locale di Bowery Street. Il Cbgb era stata la casa adottiva di Ramones, Misfits, Blondie, Talking Heads e, una generazione dopo, aveva lanciato Sick Of It All, Agnostic Front e compagnia hardcore cantante.

    A New York c’è una comunità dolente che non riesce a darsi pace da quel 15 ottobre del 2006 in cui Patti Smith ha fatto l’ultimo concerto al Cbgb, mitologico locale di Bowery Street. Il Cbgb era stata la casa adottiva di Ramones, Misfits, Blondie, Talking Heads e, una generazione dopo, aveva lanciato Sick Of It All, Agnostic Front e compagnia hardcore cantante. In tempi recenti non era difficile sentire lamentele nostalgiche e rivendicazioni della purezza punk delle origini, la gente diceva che non era più come negli anni Settanta, quelli in cui il Lower East Side di Manhattan era un luogo spaventoso abitato soltanto da criminali e locals diffidenti, che il Cbgb era ormai roba per fighetti con la carta di credito del papà e finiti punkers che a malapena avevano sentito “Blitzkrieg Bop”. Dispute sottoculturali a parte, quando il locale ha chiuso tutti ci sono rimasti male, perché cancellare un pezzo di storia da un giorno all’altro non è un’operazione che si fa con leggerezza, anche se lo spirito delle origini s’è perso nel processo di borghesizzazione di New York. Nel 2007 il fondatore del club, Hilly Kristal, è morto e per anni il Cbgb è stato soltanto un triste negozio di merchandising online fatto per chi non aveva mai messo piede nel locale. Di recente però la figlia di Kristal ha venduto il marchio del locale a sei investitori che vogliono riaprire questo pezzo di storia punk, e il fermento per l’operazione ha superato di gran lunga i mugugni dei più radicali. I nuovi proprietari hanno organizzato un festival di musica indie a New York dal 5 all’8 luglio, con oltre 300 band che suoneranno in ogni angolo della città, da Central Park all’ultimo scantinato di Brooklyn, tanto per tastare un po’ il polso della comunità e valutare se l’idea di un nuovo Cbgb è praticabile. Se il festival produrrà denari da reinvestire e agitazione popolare, New York avrà di nuovo un suo rifugio punk, forse non più su Bowery Street, ma di certo sarà bellissimo, anche se in modo diverso. Intanto si può ingannare l’attesa con le notizie sul film del Cbgb che i registi Jody Savin e Randall Miller stanno preparando.