Atene non ce la fa, la Grecia torna al voto

Si sono concluse con un nulla di fatto anche le ultime trattative per dare alla Grecia un nuovo governo. L'accordo non è stato trovato e il paese tornerà al voto.  Il fallimento dei negoziati è stato confermato dal leader del Pasok, il socialista Evangelos Venizelos, il quale ha auspicato che il popolo possa prendere "decisioni mature" quando si riapriranno le urne. Fin dalla serata di ieri si sono susseguiti i vertici guidati dal presidente Karolos Papoulias che hanno visto la partecipazione di tutte le forze politiche presenti in Parlamento ad eccezione dei comunisti del KKE e dei filonazisti di Alba dorata. "Purtroppo andiamo a nuove elezioni a causa di qualcuno che ha anteposto i propri temporanei interessi a quelli della Nazione", ha detto Venizelos uscendo dal palazzo presidenziale. Il riferimento è alla sinistra radicale Syriza, il cui leader Alexis Tsipras si è rifiutato di entrare a far parte di un governo di coalizione. Domani pomeriggio, Papoulias conferirà l'incarico a un premier ad interim per la formazione di un esecutivo di transizione. Immediato contraccolpo negativo sulle Borse europee, alla notizia del mancato accordo tra i partiti in Grecia per evitare nuove elezioni. Londra scende dello 0,98 per cento, Milano del 2,14, Madrid del 2,22, Francoforte dell'1,4, Parigi dell'1,16 e Atene dell'1,92.

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• Matteo Matzuzzi

• Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.