Regali di mamma
Una madre efficiente non smette mai di occuparsi della vita dei figli: la scelta della scuola, le attività sportive, la festa dei diciott’anni, la laurea, le diete, un bell’affitto bloccato scovato attraverso le amiche del club del libro, il divano nuovo, buoni consigli e, quando le figlie rischiano di fare troppo tardi nel renderle nonne, il congelamento degli ovuli. Proposto, caldeggiato, pagato, festeggiato. Da ottomila a diciottomila dollari, risultato non garantito, un gruzzolo che, dicono queste madri americane sessantenni perfettamente organizzate, “è come un investimento ad alto rischio".
Una madre efficiente non smette mai di occuparsi della vita dei figli: la scelta della scuola, le attività sportive, la festa dei diciott’anni, la laurea, le diete, un bell’affitto bloccato scovato attraverso le amiche del club del libro, il divano nuovo, buoni consigli e, quando le figlie rischiano di fare troppo tardi nel renderle nonne, il congelamento degli ovuli. Proposto, caldeggiato, pagato, festeggiato. Da ottomila a diciottomila dollari, risultato non garantito, un gruzzolo che, dicono queste madri americane sessantenni perfettamente organizzate, raccontate dal New York Times, “è come un investimento ad alto rischio, ma pensi che preferisca tenere i soldi sul conto o avere la possibilità di prendere in braccio un nipote un giorno?”. Così signore assai decise, che hanno partorito a vent’anni, non sanno nulla di fecondazione assistita ma hanno visto piangere la figlia a causa dell’ultimo fidanzato inadeguato, convincono le loro bambine trentacinquenni ad accettare il denaro e ad asciugarsi le lacrime. “Avevo paura a dirle: stai diventando vecchia, ma penso che una cosa del genere possa toglierle un bel po’ di stress”. Tre quarti delle pazienti di questi centri di congelamento, dice il direttore di una clinica di Atlanta, hanno i conti pagati dai genitori. Che non vogliono perdersi l’opportunità di un nipotino, che vorrebbero, da genitori, risolvere qualunque problema dei figli: sanno che quel tizio non fa per lei, sanno che lavora troppo, non è contenta, sanno che il tempo stringe, e allora perché non vai da quel dottore tanto bravo e metti gli ovuli da parte per quando sarai pronta?
Una aspirante nonna ha esultato quando ha saputo che alla figlia, trentasette anni, psicologa a Chicago, hanno estratto, dopo i giorni lunghi delle iniezioni di ormoni, molti ovuli. “Ho ventisei nipotini!”. E’ un regalo d’amore, dicono le madri speranzose che, se ancora non hanno avuto il piacere di commuoversi a un matrimonio, sentono di fare il proprio dovere fino in fondo, nel modo più moderno possibile: passato il tempo di api e fiori, o di “ti accompagno dal ginecoloco a prendere la pillola”, si tratta adesso di discussioni postmoderne su donatori, follicoli, percentuali di successo, e naturalmente la madre con senso pratico dovrà muoversi per tempo, diciamo intorno ai trent’anni della figlia, per avere maggiori garanzie di non buttare i soldi. Le cliniche preparano, certificati con scritto “regalo di speranza” e braccialetti d’argento per i membri della famiglia che si sobbarcano il costo dell’operazione. Le figlie si sentono più sicure, a volte hanno chiesto loro per prime un prestito ai genitori, e adesso possono pensare ad altro, per qualche anno, senza incontrare ogni volta quello sguardo interrogativo e a forma di orologio negli occhi della madre. Ci sono madri che cercano di combinare matrimoni con amici di famiglia e urlano: ti devi sistemare, vuoi fare la fine di tua zia Titti, che parla da sola?, ce ne sono altre che si armano di freezer. Con il senso materno del controllo e con le migliori intenzioni, come quando iscrivono la bambina alla migliore scuola di danza certe di farla diventare una grande ballerina.
Il Foglio sportivo - in corpore sano