La differenza tra Obama e Bush nella guerra al terrorismo

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Per capire la differenza che c’è tra Barack Obama e George W Bush nel modo di condurre la guerra al terrorismo, basta dare un’occhiata a questa mappa interattiva sull’uso dei droni in Pakistan. La differenza non c'è. Semmai la mappa conferma ancora una volta che Obama ha preso la guerra al terrore di Bush e l'ha intensificata:tra i due  chi usa maggiormente i velivoli senza pilota per eliminare terroristi in Pakistan, Yemen e Somalia è l’attuale presidente.

    Per capire la differenza che c’è tra Barack Obama e George W Bush nel modo di condurre la guerra al terrorismo, basta dare un’occhiata a questa mappa interattiva sull’uso dei droni in Pakistan. La differenza non c'è. Semmai la mappa conferma ancora una volta che Obama ha preso la guerra al terrore di Bush e l'ha intensificata:tra i due  chi usa maggiormente i velivoli senza pilota per eliminare terroristi in Pakistan, Yemen e Somalia è l’attuale presidente. In meno di quattro anni di mandato, Obama ha lanciato i droni in più di 300 casi: cinque volte di più rispetto rispetto al suo predecessore nei quattro anni precedenti (dal 2004 al 2008). Anche il New York Times, solitamente tenero con l’attuale inquilino della Casa Bianca, ha criticato l’eccessivo abuso del potere presidenziale da parte di Obama.

    Qualche settimana fa, sempre il New York Times aveva rivelato l’esistenza di una kill list che ogni martedì viene sottoposta al vaglio del presidente per decidere quali obiettivi eliminare. I repubblicani sorridono pensando a quando i democratici accusavano George W Bush di non rispettare i diritti umani e di bombardare indiscriminatamente intere regioni all’estero. Il segretario alla Difesa, Leon Panetta, in visita a Kabul, ha rivendicato il successo delle operazioni condotte dai velivoli senza pilota, ribadendo che “ogni mezzo è utile se contribuisce a eliminare i terroristi di al Qaida”. D’altronde, spiegano al Pentagono, gli apparati di sicurezza pachistani combattono poco i talebani, per cui al momento non c’è altra soluzione che l’impiego dei droni per neutralizzare chi figura sulla lista che ogni martedì viene sottoposta al vaglio di Obama. Tom Engelhardt, co-fondatore dell’American Empire Project, ha provocatoriamente scritto che gli americani, il prossimo novembre, “sceglieranno solo un comandante in capo, ma anche un assassino in capo”.