Non sarà facile spezzare le reni a questa Croazia
Non basta il cuore né il senso irlandese per la corsa, non basta la boccetta di acqua benedetta con cui il Trap è solito irrorare il prato nelle vicinanze della panchina per sopravvivere al talento di scuola slava. Forse non sarà la grande squadra degli anni novanta, dei Boban, dei Prosinecki, dei Boksic ma quando sale in cattedra Modric, piccoletto geniale del Totthenam, quando il giovane Jelavic continua a segnare alla media che ha tenuto nell’Everton nelle ultime giornate di Premier League, quando il pur legnoso Mandzukic sembra micidialmente efficace, allora la Croazia sembra quasi grande.
Leggi Ipocrisia centrale dal blog di Maurizio Crippa
GRUPPO C
Irlanda-Croazia 1-3 Reti: Mandzukic (C) 3' pt, St. Ledger (I) 19' pt, Jelavic (C) 43' pt, aut. Given (I) 4' st
Arbitro: Kuipers (Olanda).
Non basta il cuore né il senso irlandese per la corsa, non basta la boccetta di acqua benedetta con cui il Trap è solito irrorare il prato nelle vicinanze della panchina per sopravvivere al talento di scuola slava. Forse non sarà la grande squadra degli anni novanta, dei Boban, dei Prosinecki, dei Boksic ma quando sale in cattedra Modric, piccoletto geniale del Totthenam, quando il giovane Jelavic continua a segnare alla media che ha tenuto nell’Everton nelle ultime giornate di Premier League, quando il pur legnoso Mandzukic sembra micidialmente efficace, allora la Croazia sembra quasi grande. Tanto più se la partita si mette in discesa dopo tre soli minuti: Srna, uomo d’esperienza. sguscia sulla sinistra, lascia partire un cross a rientrare verso il centro, Mandzukic stacca e il portiere irlandese si interroga sull’esistenza. Il successivo pareggio un po’ illude ma non scaccia la sfiga che alita dalle parti della squadra del Trap and Tard, nel senso di Tardelli. La Croazia torna in vantaggio allo scadere su una ciabattata di un difensore che rimette in gioco Jelavic davanti la porta.
Si pensava e un po’ si sperava che la sapienza del coach più vecchio su piazza, la sua vasta conoscenza del calcio e del mondo potesse creare la sorpresa: ma nemmeno Giovanni Trapattoni con i suoi splendidi 73 anni, capace di beccarsi Mandzukic sulle caviglie, cadere all'indietro e rialzarsi al volo facendogli l'occhiolino, può tirar fuori il sangue da un modesto ravanello. Giovedì la Croazia ci affronterà da primi del girone. Una sfida questa sì mortale, da vincere a tutti i costi per non ritrovarsi con l’acqua alla gola nel terzo e ultimo incontro. Ai mondiali del 2002 in Corea gli azzurri perdemmo clamorosamente dopo essere passati in vantaggio. Non dimenticare, gens italica.
Leggi L'Italia soffre a testa alta, il telecronista sbaglia tutti i nomi degli spagnoli - Leggi La goduria per la sconfitta dell'Olanda dura troppo poco: la Germania batte il Portogallo - Leggi Schemi ancora confusi tranne uno, menare i tedeschi - Leggi Poveri sì, ma con le palle, il racconto di Polonia-Grecia 1-1 Leggi Russi terribili, ma non temibil, il racconto di Russia-Repubblica Ceca 4-1
Il Foglio sportivo - in corpore sano