Due o tre dubbi sulla doppia morale ecologista del MoVimento 5 stelle
Sabato pomeriggio sono stato al Fuori orario, un posto bellissimo in provincia di Reggio Emilia che è anche il circolo Arci più grande d’Italia e dove si festeggiava la festa del Fatto quotidiano. Marco Travaglio mi aveva invitato a parlare di quel che succede a Parma, e ho letto un discorso che durava una mezz’ora e dove, gli ultimi dieci minuti, parlavo del MoVimento 5 stelle e tra le altre cose ho parlato del motivo centrale della campagna elettorale, l’inceneritore, e ho detto che il futuro sindaco Federico Pizzarotti aveva detto più volte, in campagna elettorale, che l’inceneritore, se lui fosse diventato sindaco, non si sarebbe fatto.
Sabato pomeriggio sono stato al Fuori orario, un posto bellissimo in provincia di Reggio Emilia che è anche il circolo Arci più grande d’Italia e dove si festeggiava la festa del Fatto quotidiano. Marco Travaglio mi aveva invitato a parlare di quel che succede a Parma, e ho letto un discorso che durava una mezz’ora e dove, gli ultimi dieci minuti, parlavo del MoVimento 5 stelle e tra le altre cose ho parlato del motivo centrale della campagna elettorale, l’inceneritore, e ho detto che il futuro sindaco Federico Pizzarotti aveva detto più volte, in campagna elettorale, che l’inceneritore, se lui fosse diventato sindaco, non si sarebbe fatto. Il motivo principale di questa scelta, ho detto, è il fatto che gli inceneritori, si legge sul sito dell’associazione Gcr, Gestione corretta rifiuti, molto attiva a Parma e che ha appoggiato Pizzarotti, il motivo principale è che gli inceneritori fanno crescere la mortalità nei bambini, c’è scritto.
Poi, il sindaco di Parma, dopo che è diventato sindaco di Parma ha detto che adesso deve vedere le carte e che se ci sono delle penali troppo alte lui magari fa un referendum, per decidere se si fa o non si fa l’inceneritore. Allora io mi son chiesto, ho detto: ammettendo che l’inceneritore non si faccia, il comune di Parma, finché non si arriverà (tra dieci anni? tra cinque anni?) all’auspicato e auspicabilissimo traguardo dei rifiuti zero, continuerà comunque a produrre rifiuti, e questi rifiuti, se non li bruceranno a Parma, dove li bruceranno?
Ecco: il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, se risolvesse le difficoltà delle quali si è reso conto dopo essere diventato sindaco di Parma e riuscisse ad attuare questo punto centrale della sua campagna elettorale, i rifiuti di Parma li manderebbe a bruciare in Olanda. A chi gli ha fatto notare che così, secondo le sue stesse teorie, aumenterebbe la mortalità dei bambini olandesi, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, sembra abbia risposto: “In Olanda non governo io”. A me, devo dire, ho detto, un po’ dispiace anche per i bambini olandesi, non solo per quelli di Parma (ma io, ho detto, si sa, sono molto buono, di carattere), ma, a parte quello, io non riesco a capire in che senso questo nuovo giro dei rifiuti che produce, oltre a (trascurabili) costi più alti, sicuramente più inquinamento (tutti i camion e tutte le navi che dovranno girare da Parma all’Olanda prima di arrivare, tra cinque anni?, tra dieci anni?, all’auspicabilissimo traguardo dei rifiuti zero), io non riesco a capire, dicevo, in che senso, per tutti gli altri comuni che non siano Parma, la scelta del sindaco di Parma sarebbe una scelta ecologica, ho detto.
Questo discorso è stato messo on line sul sito del Fatto, insieme a un’intervista nella quale dicevo che le parti che ho letto del programma elettorale del MoVimento 5 stelle di Parma mi sembrano confuse e in larga parte incomprensibili, e il fatto che i suoi rappresentanti siano facce nuove, per così dire, non è, per me, una garanzia del fatto che siano bravi. Potrebbero essere nuovi, e pessimi, potrebbero essere onesti, e pessimi, la cosa interessante adesso è vedere quello che saranno capaci di fare, ho detto. Qualche ora dopo, un gentilissimo simpatizzante del MoVimento 5 stelle che aveva visto l’intervista mi ha scritto questo messaggio: “Non voglio entrare nel merito delle sue critiche ma di come le rivolge. E’ sbagliato parlare di: cosa sapranno fare. Il MoVimento 5 stelle chiede soprattutto il coinvolgimento del cittadino nelle proposte, discutendole con altri. Ergo se lei vorrà dare il suo contributo a livello locale e nazionale sarà il benvenuto, indipendentemente dalla sua simpatia o meno per il movimento. La ‘rivoluzione’ cinque stelle – mi ha scritto questo signore – consiste nel chiedere al cittadino di non stare più a guardare alla finestra delegando en attendant Godot che gli risolva i problemi, ma di chiedergli di proporre soluzioni ai problemi. Ha presente Wikipedia come funziona? I gestori forniscono la struttura ma sono gli utenti, mutuamente confrontandosi, a creare, correggere le voci dell’enciclopedia. Qui si vuole fare la stessa cosa. Buona giornata”.
Io dopo gli ho risposto, lui mi ha risposto ancora, io gli ho risposto ancora e non voglio qui riprodurre una conversazione privata, voglio dire una cosa che mi è venuta in mente poi ieri sera, cioè il fatto che Beppe Grillo, nei suoi comizi, parla spesso dei politici come dei “nostri impiegati”, quelli che sono al nostro servizio e che ci devono rendere conto di quello che fanno.
Quando però poi governa il MoVimento 5 stelle, come a Parma, loro, stando a questo gentilissimo simpatizzante, non dovrebbero dimostrare niente, non dovrebbero rendere conto di niente, dovrebbero solo fornirci la struttura e poi saremmo noi a dover lavorare. Perché c’è qualcosa che non mi torna? E’ un’antipatia viscerale che mi impedisce di vedere le magnifiche sorti e progressive della politica che viene dal basso, o sono questi signori che, per quanto gentilissimi, nuovissimi e, presumibilmente, onestissimi se la cantano e se la suonano in modo che loro, senza dovere fare niente, senza dovere essere capaci di fare niente, sono comunque i più bravi non si capisce sulla basa di cosa? Alla prevedibile risposta “sulla base dei voti che ci hanno dato”, mi viene in mente un signore che anche lui rappresentava il nuovo e comunicava anche lui con la gente attraverso dei messaggi registrati, esattamente come il nuovissimo, il gentilissimo e l’onestissimo sindaco di Parma (correva l’anno 1994). Ma forse mi sbaglio.
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