Non sei sposata?

Annalena Benini

Ora che il matrimonio è stato definito un investimento economico da Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetario internazionale e signora degli ultimatum all’euro, bisognerà concentrarsi con maggiore serietà sulla faccenda. Più nel dettaglio, Christine Lagarde si riferisce all’acquisto dell’abito da sposa, dando per scontato che tutte le ragazze abbiano nozze imminenti da celebrare.

    Ora che il matrimonio è stato definito un investimento economico da Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetario internazionale e signora degli ultimatum all’euro, bisognerà concentrarsi con maggiore serietà sulla faccenda. Più nel dettaglio, Christine Lagarde si riferisce all’acquisto dell’abito da sposa, dando per scontato che tutte le ragazze abbiano nozze imminenti da celebrare. Era tornata nella sua vecchia scuola femminile, la Holton-Arms, a Washington, per il discorso di auguri alle diplomate di quest’anno (tutte vestite di bianco e con un bouquet in mano, “le fidanzate dell’istruzione”), e spiegava alle ragazze il senso monetario internazionale dell’abito da sposa, invitandole a imitarla. Christine Lagarde dopo la cerimonia tagliò l’abito, per poterlo indossare in città. “Infine, l’ho recuperato un’altra volta, tagliandolo più corto, per usarlo come divisa da tennis”. Conclusioni: “Il vostro abito è un investimento”. Considerato che, a parte qualche caso di follia mitomane, nessuna ragazza investe in un abito da sposa senza avere almeno una proposta di matrimonio in tasca, sembra che le nozze siano ancora necessarie per la stabilità e la crescita economica: forse Christine Lagarde concederà altri tre mesi di tempo e poi caccerà dall’euro le donne single, la prova che vostra madre aveva ragione quando ripeteva a ogni compleanno: “Trovati un bravo ragazzo” (non voleva farvi fare la fine della Grecia).

    Tre mesi sono pochi e la commiserazione non aiuta, allora si può leggere (per farsi venire altre ansie) un saggio-choc, alla Lagarde insomma, scritto da un’americana: Tracy McMillan, divorziata tre volte (“quindi so di cosa parlo”), autrice di “Mad Men”, ha pubblicato sull’Huffington Post un articolo cliccato, commentato e insultato decine di migliaia di volte: “Perché non sei sposata” (adesso è diventato un libro, “Perché non ti sei ancora sposata”, più ottimista). Tracy McMillan parla brutalmente alle non sposate (e infelici di esserlo): “Non voglio mentire, il problema non sono gli uomini, sei tu”. Di seguito i primissimi misogini motivi per cui non si ha ancora un vestito bianco da trasformare in tenuta da tennis, ma solo abiti color pesca da damigelle, notoriamente non riutilizzabili. Motivo numero uno: sei una stronza. Una che non crede di essere sempre arrabbiata, ma solo molto intelligente, e invece terrorizza gli uomini con la sua rabbia (verso la madre, le multinazionali, il governo, le altre donne). “Ecco cosa mio figlio vuole dalla vita: maccheroni al formaggio, un videogioco e Kim Kardashian. Avete mai visto Kim Kardashian arrabbiata? Non credo”. Motivo numero due: sei frivola. Una che cerca solo un uomo alto, o ricco, o che conosca le sedie di design. Pensieri da adolescente superficiale.

    E gli uomini di carattere, secondo Tracy McMillan, non sposano le adolescenti, perché non sono mai contente. E non hanno mai voglia di cucinare. Motivo numero tre: sei una zoccola (l’avevo detto che era un po’ brutale). Dopo una certa età, il sesso occasionale diventa come l’eroina: dà assuefazione immediata, non si riesce più a distinguere fra materiale da matrimonio e Charlie Sheen. Motivo numero quattro: sei una bugiarda. Una che si è innamorata di un tizio non matrimoniabile (già sposato, ad esempio) e non osa dirgli: io sono pronta per le nozze. Perché sa che sparirebbe, probabilmente il giorno stesso. Preferisce mentire: adoro divertirmi. Ma non si diverte. Spera che lui si accorga da solo di non poter vivere senza di lei ma sa che non accadrà mai. Ci sono molti altri motivi (colpe) per cui non ci si è sposate, e lavorando su ognuno di essi si potrebbe forse un giorno trovare marito e comprare un vestito bianco o, cosa più pericolosa, trovare piacevole il martirio.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.