Pace in Europa
La Germania è solida ma non inaffondabile. Aspettando l'Italia
Per oltre un’ora è stata la più brutta Olanda degli ultimi anni: scontata nell’impostazione del gioco, lenta, confusa, senza anima né senso della manovra. Vanitosa e velleitaria, all’immagine dei suoi “grandi campioni”, mai squadra, mai collettivo. Il Ct Van Marwijk non è venuto a capo delle divisioni nello spogliatoio, forse non l’ha nemmeno voluto: è il suocero del capitano e capoclan Mark Van Bommel, ex Milan, che anziché coprire la difesa come sa fare e bene, si è messo a volteggiare più avanti malgrado i suoi ruvidi piedi.
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GRUPPO B
Olanda-Germania 1-2 Reti: Gomez (G) 24’ pt, Gomez (G) 38’ pt, Van Persie (O) 28’ st. Arbitro: Eriksson (Svezia).
Per oltre un’ora è stata la più brutta Olanda degli ultimi anni: scontata nell’impostazione del gioco, lenta, confusa, senza anima né senso della manovra. Vanitosa e velleitaria, all’immagine dei suoi “grandi campioni”, mai squadra, mai collettivo. Il Ct Van Marwijk non è venuto a capo delle divisioni nello spogliatoio, forse non l’ha nemmeno voluto: è il suocero del capitano e capoclan Mark Van Bommel, ex Milan, che anziché coprire la difesa come sa fare e bene, si è messo a volteggiare più avanti malgrado i suoi ruvidi piedi. Van Persie deve essere particolarmente inviso ai compagni visto che gli giravano quasi tutti alla larga: un paio di volte è stato costretto a sparacchiare a casaccio e da lontano perché non c’era nessuno a cui dare la palla. a portata di piede. Solo a metà del secondo tempo, grazie a opportuni cambi, l’Olanda si ricorda di essere vice campione del mondo e Van Persie di saper calciare in porta. Lo scatto di reni arriva però troppo tardi. La Germania ha controllato senza ansie eccessive tutta la partita. All’inizio del primo tempo subisce un po’, fa sfogare, lascia il possesso palla agli avversari che non riescono a trovare varchi nel dispositivo messo in campo da Loew e ricominciano dal portiere. Poi due acuti di Schweinsteiger, uno centrale l’altro dalla fascia, per Mario Gomez che non perdona. Un quarto d’ora e buonanotte. Semplice e micidiale. La difesa olandese però è capace di cappellate che nessuna squadra di media fattura della serie A commetterebbe.
La Germania è solida ma non inaffondabile. Nella partita d’esordio ha mostrato un gioco stitico, da veri costipati, il Portogallo avrebbe meritato il pareggio e magari qualcosa in più. L’ossatura della squadra è il Bayern, club che quest’anno ha giocato più partite di tutti gli altri e si vede: ieri gli ultimi dieci minuti erano sulle rotule e se non hanno subito il pareggio è solo per l’altrui insipienza.
Ai Mondiali 2010, più o meno con la stessa squadra, sono affondati: per loro – e per noi – arrivare terzi è come non arrivare affatto. Non ci sono ancora certezze, l’aritmetica non ha ancora bocciato né promosso nessuno, ma si può dire che la Germania è già ai quarti e l’Olanda praticamente sulla strada dell’aeroporto. Oddio i miracoli sono sempre possibili. Se nella terza giornata, la Germania dovesse battere anche la Danimarca e l’Olanda vincere con il Portogallo, si ritroverebbero addirittura in tre a tre punti. Si dovrà tenere conto allora, nell’ordine: dei punti presi negli scontri diretti, della differenza reti negli scontri diretti, dei gol fatti e subiti negli scontri diretti, poi della differenza reti e dei gol fatti e subiti in generale, a seguire della posizione nel ranking Fifa e infine nella classifica speciale del fair play, il premio per i bambini buoni. Troppo complicato per noi comuni mortali.
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