Tutto da rifare in Egitto, per la Corte le elezioni sono state irregolari

Matteo Matzuzzi

La Corte Costituzionale egiziana, riunita al Cairo, ha dichiarato nulla l'elezione di "almeno un terzo" dei parlamentari eletti al voto dello scorso inverno e ha disposto lo scioglimento della Camera bassa. La Corte, ha detto il suo vicepresidente, ha stabilito che la legge elettorale presenta in molti punti elementi di palese incostituzionalità, per cui non è sufficiente riassegnare i seggi attribuiti con il sistema maggioritario.

    La Corte Costituzionale egiziana, riunita al Cairo, ha dichiarato nulla l'elezione di "almeno un terzo" dei parlamentari eletti al voto dello scorso inverno e ha disposto lo scioglimento della Camera bassa. La Corte, ha detto il suo vicepresidente, ha stabilito che la legge elettorale presenta in molti punti elementi di palese incostituzionalità, per cui non è sufficiente riassegnare i seggi attribuiti con il sistema maggioritario. Il massimo organo giudiziario egiziano  ha contemporaneamente deciso che Ahmed Shafik, già premier con Hosni Mubarak, potrà partecipare al ballottaggio del 16 e 17 giugno poiché la legge che impedisce la candidabilità degli esponenti del regime è incostituzionale. Shafik affronterà al secondo turno Mohamed Morsy, candidato dei Fratelli Musulmani che hanno già detto di "rispettare la decisione della Corte".

    • Matteo Matzuzzi
    • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.