Che cosa succede adesso in Grecia
Inizieranno oggi le consultazioni del leader di Nuova Democrazia, Antonis Samaras, per cercare di formare un governo di coalizione con i socialisti del Pasok guidati da Evangelos Venizelos. A scrutinio ultimato, i conservatori risultano il primo partito con il 29,7 per cento dei voti, mentre il Pasok è terzo con il 12,2 per cento. Seconda forza è la coalizione di liste e movimenti della sinistra radicale, Syriza, che ha ottenuto il 26,9 per cento.
Inizieranno oggi le consultazioni del leader di Nuova Democrazia, Antonis Samaras, per cercare di formare un governo di coalizione con i socialisti del Pasok guidati da Evangelos Venizelos. A scrutinio ultimato, i conservatori risultano il primo partito con il 29,7 per cento dei voti, mentre il Pasok è terzo con il 12,2 per cento. Seconda forza è la coalizione di liste e movimenti della sinistra radicale, Syriza, che ha ottenuto il 26,9 per cento. La probabile alleanza tra Nuova Democrazia e socialisti conterà 162 seggi su 300. Entra in Parlamento anche Alba Dorata, formazione di estrema destra, che ha conquistato il 6,9 per cento dei consensi e 18 seggi. Rappresentanza garantita anche ai Greci Indipendenti (7,5 per cento e 20 seggi), Sinistra radicale (6,2 per cento e 17 seggi) e Comunisti (4,5 per cento e 12 seggi). "Resteremo nell'euro, non è più tempo di avventure", ha detto Samaras una volta ufficializzati i risultati del voto. "Presenterò in tempi brevi la lista dei ministri", ha aggiunto. Venizelos si è detto immediatamente disposto a lavorare per la costituzione di un "governo di unità nazionale che includa anche Syriza", ma il leader della sinistra radicale, Alexis Tsipras, ha confermato che la sua formazione "starà all'opposizione di qualunque esecutivo che comprenda i due partiti che hanno portato la Grecia al disastro".
Sospiro di sollievo per i leader europei, a partire dal premier italiano Mario Monti che si è detto "rallegrato" del risultato elettorale greco, "segno importante per l'Europa". Tutto questo, ha proseguito Monti, va nella direzione di "un'agenda che guardi alle politiche di crescita". Soddisfazione è stata espressa anche dalla Casa Bianca attraverso il portavoce Jay Carney, che ha auspicato "una rapida formazione del governo". Il viceministro delle Finanze tedesco, Steffen Kempeter, ha detto che "Atene non deve essere messa troppo sotto pressione" a patto che "onori gli impegni assunti in sede internazionale".
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