Il Cairo spiegato da Calvin & Hobbes

The Tank

Per descrivere il caos che regna sovrano in Egitto non c’è nulla di meglio che prendere in mano i fumetti di Calvin & Hobbes, la popolare striscia ideata e disegnata dalla metà degli anni Ottanta da Bill Watterson. Ne è convinto Marc Lynch, che su Foreign Policy spiega come gli egiziani stiano giocando dal febbraio 2011 a Calvinball, il gioco preferito dai due protagonisti della striscia di fumetti.

    Per descrivere il caos che regna sovrano in Egitto non c’è nulla di meglio che prendere in mano i fumetti di Calvin & Hobbes, la popolare striscia ideata e disegnata dalla metà degli anni Ottanta da Bill Watterson. Ne è convinto Marc Lynch, che su Foreign Policy spiega come gli egiziani stiano giocando dal febbraio 2011 a Calvinball, il gioco preferito dai due protagonisti della striscia di fumetti.
     

     

    Il Calvinball è caratterizzato dall’assenza di regole fisse, dal momento che queste sono determinate man mano che il gioco procede, a seconda delle circostanze e delle convenienze. In effetti, spiega Lynch, al Cairo abbiamo assistito in poche settimane a un’evoluzione politica senza regole, con candidati alle presidenziali esclusi prima del voto e una Corte Suprema che annulla le prime elezioni “democratiche” del Parlamento dopo la caduta di Mubarak.

     

    Senza dimenticare che il prossimo presidente giurerà su una Costituzione che non esiste ancora e che i militari hanno deciso di ampliare i propri poteri (limitando quelli del capo dello Stato) nel periodo intercorso tra il primo e il secondo turno elettorale.
    E’ inquietante che per Bill Watterson il Calvinball possa continuare all’infinito: senza regole, infatti, vince il caos. Solo quando i giocatori si toglieranno dagli occhi la maschera nera e decideranno di stabilizzare il gioco attorno a regole efficaci e valide per tutti potrà esserci un vincitore. Un po’ come in Egitto.