Vinceremo noi italiani, non c'è storia
Dite che l’avete inventato voi. Forse per questo, per non venire nel fango a confrontarvi con il terzo stato, avete fatto in modo di non partecipare a nessun torneo internazionale di calcio, se non quando proprio non potevate farne a meno. In verità a voi piace battere gli avversari al loro sport nazionale: nel caso della Germania fu la guerra, questo disse la Thatcher al povero Kohl. Ora il nostro sport nazionale non è la guerra: noi siamo femmine, non ci sarebbe mai venuto in mente di andare a riprenderci uno scoglio sperduto nell’Atlantico.
Dite che l’avete inventato voi. Forse per questo, per non venire nel fango a confrontarvi con il terzo stato, avete fatto in modo di non partecipare a nessun torneo internazionale di calcio, se non quando proprio non potevate farne a meno. In verità a voi piace battere gli avversari al loro sport nazionale: nel caso della Germania fu la guerra, questo disse la Thatcher al povero Kohl. Ora il nostro sport nazionale non è la guerra: noi siamo femmine, non ci sarebbe mai venuto in mente di andare a riprenderci uno scoglio sperduto nell’Atlantico. Non è il cricket: non abbiamo avuto colonie nel subcontinente indiano. Il nostro sport nazionale è il calcio. Un calcio un po’ diverso da quello inventato da voi, palla avanti e pedala e crossa che comunque una testina di gallese la butta dentro.
Noi abbiamo dovuto sudare e schiumare, sudare e studiare, essere intelligenti e furbi per via di un certo deficit alimentare. Noi al meglio siamo spirito talento e organizzazione: dopo tutto la palla corre più veloce dell’uomo. Dunque non ci sarà partita. Bonucci e Barzagli, due mezze ciabatte, nel senso del pane casereccio romano, prenderanno a sandwich il bisteccone Rooney. Balzaretti danzerà sulla sua fascia come la splendida étoile di moglie. Abate recupererà su chiunque. De Rossi è il miglior incontrista e ricostruttore di gioco d’Europa. E poi c’è quello che ogni volta che ne sento il nome mi si torcono le budella, Andrea Pirlo, il più forte del mondo in quella zona di campo. Forte dentro la testa, sereno nell’anima, un mentale che gli fa riuscire cose impossibili anche nella morsa dell’acido lattico. E con i piedi fa quello che vuole, disse Cruijff. Davanti siamo, diciamocelo, tra l’estroso e l’esoterico.
Ma basterà largamente. E se dovessimo restare in dieci, per come siamo, sarebbe ancora meglio. Voi vi ubriacate, trombate le donne degli amici. Noi al massimo scommettiamo, meglio se sul sicuro. Ora nemmeno più quello. L’avete sentito Bonucci, in due anni con uno psicologo ha sconfitto il lato oscuro. Eravamo grandi, ora siamo anche mondi. Direi santi. Non avrete scampo.
Il Foglio sportivo - in corpore sano