B-XVI parte per il “Castello”, e manda a Bertone una cartolina di fiducia
Benedetto XVI parte per la residenza estiva di Castel Gandolfo dove vi rimarrà fino all’autunno. Poco prima di lasciare il palazzo apostolico però, scrive al segretario di stato, il cardinale Tarcisio Bertone, il porporato al centro del “mirino” – come ha detto lui stesso di sentirsi in un’intervista a cuore aperto rilasciata a Famiglia Cristiana dieci giorni fa – per colpa di coloro che lo vorrebbero scalzato da cavallo in seguito all’affaire che il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha definito per primo “Vatileaks”.
Leggi La lettera di Benedetto XVI al cardinale Tarcisio Bertone apparsa sull'Osservatore Romano
Benedetto XVI parte per la residenza estiva di Castel Gandolfo dove vi rimarrà fino all’autunno. Poco prima di lasciare il palazzo apostolico però, scrive al segretario di stato, il cardinale Tarcisio Bertone, il porporato al centro del “mirino” – come ha detto lui stesso di sentirsi in un’intervista a cuore aperto rilasciata a Famiglia Cristiana dieci giorni fa – per colpa di coloro che lo vorrebbero scalzato da cavallo in seguito all’affaire che il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha definito per primo “Vatileaks”.
Il Papa si rivolge a Bertone con toni affettuosi riconfermandogli nella sostanza la propria fiducia, almeno così si evince da poche righe cariche di lodi per il suo operato. Lo ringrazia per la “discreta vicinanza” e per il suo “illuminato consiglio”, che ha trovato “di particolare aiuto in questi ultimi mesi”, in questi tempi parecchio difficili. Come avvenne il 15 gennaio del 2010, quando Benedetto XVI confermò Bertone lodando la sua “humanitas” mentre l’esplosione sui media del “caso Boffo” faceva ventilare l’ipotesi di un suo prematuro abbandono, anche ora, in tempi difficili non solo per Vatileaks ma anche per il rocambolesco siluramento del presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, il Papa prende l’iniziativa, e con un gesto di estrema amicizia ecclesiale riconferma Bertone poco prima di partire per le vacanze. Il 2 dicembre Bertone compirà 78 anni e fino a quel momento nulla dovrebbe mutare.
Nei giorni scorsi era stato il presidente della commissione cardinalizia incaricata di indagare sulla fuga di documenti dal Vaticano verso l’esterno, il cardinale Julián Herranz, a dire all’Ansa che presto ci sarebbero state “sorprese”. Ma tra queste, evidentemente, non ci sono le immediate dimissioni di Bertone.
Benedetto XVI, dunque, parte e cerca sui colli romani sonni più tranquilli. E soprattutto il silenzio e il riposo che gli permettano di dedicarsi a quelle occupazioni nelle quali trova le maggiori soddisfazioni. Anzitutto il testo del volume, il terzo, su Gesù di Nazaret, dedicato ai Vangeli dell’infanzia. Sembra che il lavoro del Papa sia vicino alla fine. Tanto che, probabilmente, è a Castel Gandolfo che Ratzinger si occuperà di limarlo a dovere.
Accanto al libro c’è il lavoro per i testi che il Papa pronuncerà il prossimo anno, quando aprirà l’anno dedicato alla fede in concomitanza con il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II (1962) e il ventesimo del Catechismo della chiesa cattolica (1992). Per un Pontefice che della corretta interpretazione del Concilio ha fatto un programma di governo (così fu il discorso alla curia romana del 22 dicembre del 2005 nel quale parlava della “corretta ermeneutica” del Concilio) e che alla stesura del Catechismo ha dedicato anni di lavoro da prefetto dell’ex Sant’Uffizio, la stesura dei testi per questi appuntamenti risulta probabilmente più impellente di una (a tutt’oggi non ancora confermata) stesura di un’enciclica dedicata alla fede. Tra l’altro, il 4 ottobre, al termine dunque della permanenza a Castel Gandolfo, il Papa sarà a Loreto per festeggiare i cinquant’anni del viaggio di Giovanni XXIII nella città mariana. Papa Roncalli raggiunse Loreto in treno, per affidare alla Vergine nera il Concilio Vaticano II, che stava per aprirsi a breve. Benedetto XVI farà lo stesso, per affidare alla Madonna l’importante anniversario.
Joseph Ratzinger partecipò al Vaticano II come perito. Era il 1964, e per lavorare su alcuni temi conciliari si ritirò con altri teologi nel convento dei padri Verbiti di Nemi. Il prossimo lunedì Benedetto XVI visiterà proprio quel convento, un tuffo nel passato in giorni di riposo. Un riposo che a “Castello” quest’anno avrà due novità. Secondo quanto ha detto all’Osservatore Romano il direttore delle Ville Pontificie, Saverio Petrillo, sono stati infatti impiantati nei giardini “due piccoli vitigni, uno di uva rossa e uno di uva bianca”, mentre nella fattoria ci sono due nuovi ospiti: due asinelli.
Leggi La lettera di Benedetto XVI al cardinale Tarcisio Bertone apparsa sull'Osservatore Romano
Il Foglio sportivo - in corpore sano