Amazon e l'algoritmo della discordia
La guerra per le vendite online è sempre più senza esclusione di colpi, come dimostra la recente sfida tra Apple e Amazon per gli ebook. Quello che i clienti non sanno (o che non conoscono nel dettaglio) è la battaglia tra venditori fatta sfruttando un algoritmo che rende possibile che il prezzo del proprio prodotto (che cambia ogni 15 minuti) sia sempre più basso di 1 dollaro rispetto alla concorrenza.
La guerra per le vendite on line è sempre più senza esclusione di colpi, come dimostra la recente sfida tra Apple e Amazon per gli ebook. Quello che i clienti non sanno (o che non conoscono nel dettaglio) è la battaglia tra venditori fatta sfruttando un algoritmo che rende possibile che il prezzo del proprio prodotto (che cambia ogni 15 minuti) sia sempre più basso di 1 dollaro rispetto alla concorrenza. E’ la logica del sistema azionario, come spiega al Financial Times Victor Rosenman, capo della società israeliana Freedvisor, che vende ad Amazon strumenti per ottimizzare i profitti: “Questi algoritmi aiutano la società a migliorarsi e a mantenere il controllo su preferenze e tendenze dei clienti”.
A volte, però, l’incidente capita: ad aprile, infatti, qualcosa non ha funzionato nell’asta virtuale per il prezzo di “The Making of a Fly”, un libro stampato nel 1992. Per un errore, il prezzo su Amazon è salito fino a toccare la cifra record di 24 milioni di dollari. Anche il caso opposto è però possibile: alcuni venditori hanno creato profili fittizi con prezzi bassissimi che costringono i concorrenti a giocare conseguentemente al ribasso. E’ una violazione delle regole della società e anche l’interazione dei vari algoritmi e dei software pirata potrebbe alla lunga creare danni irrimediabili: “Se si arriva a vendere prodotti per 1 dollaro, è la fine”, fa capire Jack Sheng di eForCity, venditore di accessori elettronici su Amazon.
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