Amore, ritorna

Annalena Benini

E’ complicato, come nella commedia sentimentale con Meryl Streep e Alec Baldwin. E’ complicato, e forse non molto realistico, che Veronica accetti di nuovo la corte di Silvio Berlusconi, padre dei suoi figli, nonno dei suoi nipoti, tempesta dei suoi anni. L’immagine della famiglia (ir)reale, di nuovo riunita a Macherio con tutti i figli e i fidanzati dei figli a festeggiare il ritorno della signora madre, Veronica (da troppo tempo costretta in suite di alberghi e gelidi appartamenti di lusso, lontana dalle sue rose), è però una dolce favola di luglio.

    E’ complicato, come nella commedia sentimentale con Meryl Streep e Alec Baldwin. E’ complicato, e forse non molto realistico, che Veronica accetti di nuovo la corte di Silvio Berlusconi, padre dei suoi figli, nonno dei suoi nipoti, tempesta dei suoi anni. L’immagine della famiglia (ir)reale, di nuovo riunita a Macherio con tutti i figli e i fidanzati dei figli a festeggiare il ritorno della signora madre, Veronica (da troppo tempo costretta in suite di alberghi e gelidi appartamenti di lusso, lontana dalle sue rose), è però una dolce favola di luglio, e non importa che per i cinici sia solo un tentativo berlusconiano, molto Zelig, di cambiare di nuovo immagine, di diventare buono, di tornare in campo come se il tempo non fosse passato e i disastri non fossero avvenuti. Qui si parla d’amore e d’imperfezione, di Jacques Brel e “La chanson des vieux amants” (“Certo ci fu qualche tempesta, anni d’amore alla follia, mille volte tu dicesti basta, mille volte io me ne andai via”), e allora è bello immaginare Silvio Berlusconi come Alec Baldwin (Alec Baldwin ha molti capelli e non sembra truccato, però è molto ingrassato) in “E’ complicato”:  marito lasciato per eccessivo adulterio dopo vent’anni di matrimonio, reincontra Veronica (Meryl Streep) in occasione della laurea di uno dei figli e le dice: “Stai bene, hai i capelli più corti”. Lei lo guarda con sospetto e risponde: “Più lunghi”. Lui: “Mi piacciono”.

    Nel caso dei nostri eroi, l’evento da celebrare era la gravidanza di Eleonora, sorella minore di Barbara, che aspetta un bambino dal fidanzato, un modello inglese, e si spera che questa volta sia femmina. Alec Baldwin e Meryl Streep hanno molte cose da dirsi e da rinfacciarsi (soprattutto lei, che è stata sostituita da una giovane sui trampoli con la pancia piatta, e che confida a un’amica coetanea: “Sei fortunata che il tuo ex marito sia morto, non ti imbatterai mai in lui”),  ma si ameranno ancora (“Pare che io sia diventata una donna un po’ facile”, commenta Meryl/Veronica, felice di essere, per la prima volta, “l’altra donna”, e Alec/Silvio sostiene che questa nuova situazione è, in effetti, “molto francese”).

    Dopo la fine di un matrimonio fasullo, quello di Katie Holmes e Tom Cruise, giovani infelici, sarebbe elettrizzante  (soprattutto per loro) una nuova iniezione di vita all’ex vero matrimonio di cui più si è parlato negli ultimi anni, facendolo diventare metafora di ogni cosa, dal corpo delle donne alla crisi economica italiana. Sarebbe la prova che “c’è voluto del talento per riuscire a invecchiare senza diventare adulti, mon amour”. Lui dovrebbe mettersi al pianoforte e suonarle una canzone francese, lei alzare gli occhi al cielo e sorridere. Lui dovrebbe, come Alec Baldwin, dirle: casa dolce casa, e lei potrebbe, a questo punto, ridergli in faccia e dirgli che lo trova ingrassato. Lui allora griderebbe che no, ha già perso quattro chili, fa jogging ogni giorno e si ricandida per il bene del paese, perché senza di lui va tutto a rotoli, l’Italia ha bisogno di lui. Lei, con la saggezza che tutti le riconoscono, gli direbbe allora molte parole segrete (non necessariamente di incitamento alla battaglia). Silvio Berlusconi la ascolterebbe rapito, rassicurato, addolcito, finalmente rilassato, e le suonerebbe un’ultima canzone: “Amore, ritorna, le colline sono in fiore, e io, amore, sto morendo di dolore”. Magari non funzionerà, ma sarebbe comunque una bella notte di mezza estate, a Macherio, dedicata alla manutenzione degli affetti.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.