Bulgaria, una strage firmata Iran
8 turisti israeliani sono morti e 37 sono rimasti feriti in Bulgaria per l’esplosione di una bomba su un autobus all’esterno del terminal dell’aeroporto di Sarafovo, a Burgas, sul Mar Nero. Erano sbarcati da un volo proveniente da Tel Aviv (a gennaio un’altra bomba era stata trovata su un autobus di israeliani in Bulgaria). Il primo ministro israeliano, Bibi Netanyahu, ha detto che “l’Iran è responsabile per questo attacco terroristico, ci sarà una forte risposta contro il terrorismo iraniano”.
8 turisti israeliani sono morti e 37 sono rimasti feriti in Bulgaria per l’esplosione di una bomba su un autobus all’esterno del terminal dell’aeroporto di Sarafovo, a Burgas, sul Mar Nero. Erano sbarcati da un volo proveniente da Tel Aviv (a gennaio un’altra bomba era stata trovata su un autobus di israeliani in Bulgaria). Il primo ministro israeliano, Bibi Netanyahu, ha detto che “l’Iran è responsabile per questo attacco terroristico, ci sarà una forte risposta contro il terrorismo iraniano”.
La strage fa parte di un’ondata di attentati contro interessi e cittadini di Israele in corso in tutto il mondo. A volte sono sventati e non fanno notizia, o diventano un semplice trafiletto su giornali locali. Il 7 luglio nel porto di Limassol, a Cipro, è stato arrestato un uomo sospettato di appartenere a Hezbollah, il movimento sciita libanese alleato militare del governo iraniano, con l’accusa di terrorismo (la notizia è uscita solo due giorni fa). Il Mossad israeliano ha riconosciuto il proprio coinvolgimento nell’arresto. Il sospetto era coinvolto in un piano per far esplodere un aereo o un bus e aveva con sé informazioni sui voli delle compagnie aeree israeliane. Il 19 giugno a Mombasa, in Kenya, la polizia ha arrestato due cittadini iraniani con 15 chilogrammi di Rdx, un esplosivo militare tra i più potenti. Nella città turistica sulla costa ci sono molti alberghi di proprietà di israeliani e, secondo i kenioti, i due iraniani farebbero parte di al Quds, il reparto dei pasdaran che si occupa delle operazioni sporche all’estero.
Nei mesi scorsi attacchi e arresti simili sono avvenuti in India, in Thailandia, in Georgia e in Azerbaigian, dove gli interessi e i cittadini israeliani sono bersagli più facili da colpire. A fine giugno, con un discorso pubblico molto raro, il capo dei servizi segreti britannici Jonathan Evans ha detto che quest’offensiva puntiforme e sparpagliata affidata a terroristi spediti in giro per il mondo è la risposta del governo di Teheran alla campagna di sabotaggio contro il programma atomico iraniano.
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