Nell'intrigo Bo Xilai spunta il supertestimone francese

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Quando la vicenda che ha coinvolto Bo Xilai (il potentissimo ex segretario del Partito comunista a Chongqing espulso dal Politburo perché coinvolto in mai del tutto chiarite vicende di corruzione e abuso di potere) sembrava non interessare più, improvvisamente il caso è tornato alla ribalta: le autorità cinesi hanno infatti chiesto alla Cambogia di consegnare a Pechino Patrick Devillers, architetto francese da un mese detenuto (su richiesta della Cina) nel paese del sud est asiatico.

    Quando la vicenda che ha coinvolto Bo Xilai(il potentissimo ex segretario del Partito comunista a Chongqing espulso dal Politburo perché coinvolto in mai del tutto chiarite vicende di corruzione e abuso di potere) sembrava non interessare più, improvvisamente il caso è tornato alla ribalta: le autorità cinesi hanno infatti chiesto alla Cambogia di consegnare a Pechino Patrick Devillers, architetto francese da un mese detenuto (su richiesta della Cina) nel paese del sud est asiatico. Devillers è considerato una figura centrale nel caso Bo Xilai: è lui che, assieme a Neil Heywood (trovato morto in circostanze misteriose lo scorso novembre) faceva parte della cerchia ristretta che circondava Bo e sua moglie, Gu Kailai (accusata dell’omicidio di Heywood).

    Pechino ha spiegato che Devillers ha scelto di recarsi in Cina “volontariamente” per “testimoniare sulla vicenda”. A far dubitare della ricostruzione ufficiale, però, è la strana tempistica: come rivelato New York Times, nelle ultime settimane la fazione populista che si ispira alle dottrine di Mao ha tenuto varie riunioni (anche segrete) tentando di riorganizzarsi in vista dei previsti avvicendamenti autunnali al Politburo. Da mesi i maoisti erano di fatto scomparsi dalla scena pubblica, traumatizzati dalla caduta del loro esponente di punta, Bo Xilai. Il progetto di sfidare quella che lo storico Zhang Lifan definisce “l’autocrazia al comando” sembrava naufragato e gli anni di lavoro spesi nel tessere strategie e piani ambiziosi definitivamente persi. Poi, improvvisamente, quando tornano sulla scena e tentano di sfidare nuovamente l’élite del Partito, il governo riapre il caso Bo e chiama il suo ex collaboratore Devillers a deporre. Dopo che per un mese Pechino aveva prudentemente chiesto alla Cambogia di tenerlo in custodia.