Il “bienvenue” del Mississippi ai francesi in fuga dalle tasse
Bienvenue, mes amis!, scrive su Foreign Policy l’ex governatore del Mississippi, il repubblicano Haley Barbour, ai miliardari francesi in procinto di scappare dalla morsa fiscale che sta preparando il presidente François Hollande. La vicenda è nota: il nuovo inquilino dell’Eliseo vuole tassare al 75 per cento i redditi superiori al milione di euro annui, “senza dimenticare che i contribuenti che guadagnano meno di 100 mila dollari l’anno sarebbero già stati tassati nel frattempo al 48 per cento”.
Bienvenue, mes amis!, scrive su Foreign Policy l’ex governatore del Mississippi, il repubblicano Haley Barbour, ai miliardari francesi in procinto di scappare dalla morsa fiscale che sta preparando il presidente François Hollande. La vicenda è nota: il nuovo inquilino dell’Eliseo vuole tassare al 75 per cento i redditi superiori al milione di euro annui, “senza dimenticare che i contribuenti che guadagnano meno di 100 mila dollari l’anno sarebbero già stati tassati nel frattempo al 48 per cento”, scrive Barbour, ricordando che a tutto ciò va aggiunta un’Iva al 20 per cento e la prospettiva di prelievi una tantum sui beni il cui valore è superiore a 1,3 milioni di euro. “Se pensate che i francesi stiano tassando tutto ciò che si muove non siete tanto lontani dal vero”, precisa l’ex governatore del Mississippi, ricordando come nuove imposte saranno applicate pure alle transazioni finanziarie, agli istituti di credito, alle compagnie petrolifere e a quelle del gas. Una strada isolata, dal momento che la maggior parte dei paesi europei non solo ritiene che alte tassazioni non risolveranno la crisi finanziaria, ma anche che ciò ridurrà la crescita e favorirà recessione e depressione. “Perfino Bill Clinton ha avvertito che aumentare le imposte quando l’economia non va bene è un errore”, aggiunge Barbour.
Gli imprenditori transalpini sono furiosi, la locale federazione dei datori di lavoro ha garantito all’inizio dell’estate che il nuovo regime fiscale “prosciugherà l’economia”, i proprietari delle grandi aziende avvertono che il piano fiscale di Hollande – secondo Michael Birnbaum del Washington Post si tratta comunque “più di un gesto simbolico che di una misura economica vera e propria” – non farà altro che ridurre ulteriormente la crescita (che quest’anno dovrebbe essere dello 0,2 per cento). E così i grandi investitori sono pronti a traslocare: “E’ caccia aperta ai ricchi di Francia”, ha detto a Bloomberg news François Micheloud, capo di una società che aiuta gli stranieri a trasferirsi in Svizzera, precisando che “il numero di francesi che hanno chiesto assistenza è triplicato negli ultimi mesi”. Anche il premier inglese David Cameron si è detto pronto a “stendere il tappeto rosso” agli uomini d’affari di Parigi in fuga dal loro paese. Ma non c’è nulla di meglio dell’America, spiega Barbour, e il Mississippi è il rifugio ideale per i ricchi costretti all’esilio, soprattutto se francesi. D’altra parte, lo stato di cui fu governatore repubblicano dal 2004 al 2012 fu un’antica colonia di Parigi, fondata nel 1699 dall’esploratore Pierre Le Moyne d’Iberville. “Scappino dal nouveau régime, il Mississippi darà loro il benvenuto”, assicura Barbour, fiero delle sue radici ugonotte. Poche tasse da pagare, un sistema che favorisce gli investimenti, una solida e seria regolamentazione: è ciò che il Mississippi offre a chi vuole trasferirsi lì.
I miliardari in fuga dall’Europa potrebbero però scegliere altre mete per salvare i propri conti bancari. Il Texas, ad esempio, garantisce una bassa imposizione fiscale, incentivi per chi vuole trasferirsi nel secondo stato più vasto d’America e far partire una start up. La legislazione locale consente poi di attirare aziende da oltreconfine concedendo a prezzi stracciati lotti di terreno per la costruzione di stabilimenti. Non è un caso che negli ultimi due anni molti colossi della Silicon Valley abbiano lasciato la California e la sua elevatissima tassazione per stabilirsi su quelle che sono già state ribattezzate le Silicon Hills di Austin. Ebay ha aperto una grande sede in Texas (con la promessa di assumere almeno mille dipendenti), Google e Ibm hanno inaugurato uffici regionali nello stato governato dall’ex candidato alla nomination repubblicana per la Casa Bianca, Rick Perry.
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