Corna percepite

Annalena Benini

La prima regola del tradimento (subìto) non lascia molto spazio al lieto fine: se hai la sensazione che stia succedendo qualcosa alle tue spalle, probabilmente non sei diventata all’improvviso pazza e paranoica, anche se lui cercherà di convincerti che hai bisogno di cure. Segui il tuo istinto, consigliano gli spietati terapisti di coppia, vai fino in fondo, quasi sicuramente hai ragione. A questo punto è già troppo tardi per tornare indietro.

    La prima regola del tradimento (subìto) non lascia molto spazio al lieto fine: se hai la sensazione che stia succedendo qualcosa alle tue spalle, probabilmente non sei diventata all’improvviso pazza e paranoica, anche se lui cercherà di convincerti che hai bisogno di cure. Segui il tuo istinto, consigliano gli spietati terapisti di coppia, vai fino in fondo, quasi sicuramente hai ragione. A questo punto è già troppo tardi per tornare indietro: anche se non si aveva ancora nessun sospetto, il sospetto arriva, e più lui (o lei, non fa differenza) sbarra gli occhi e vi accusa di servirvi della macchina del fango, oppure non risponde, cambia stanza, scoppia a ridere, più l’ossessione cresce. Il passo successivo è la caccia agli indizi: l’Huffington Post ha messo in fila le sette bandiere rosse del tradimento, compilate appunto da una dottoressa che invita a fidarsi del proprio istinto e che ritiene che ogni preoccupazione di lavoro sia in realtà la copertura di qualche torrida storia di letto. Si può scegliere di non leggere questi sette segni del pericolo, che offendono l’intelligenza, l’amore, la fiducia, e salvarsi l’estate e l’anima. Oppure si può decidere di dare un’occhiata, così per ridere, per sentirsi superiori, ed ecco il baratro che spalanca le braccia: nessuno è salvo.

    Bandiera rossa numero uno e numero due: lui (o lei) è distaccato, lontano, ha bisogno di spazio, non esattamente passionale, e se proponete di fare qualcosa insieme risponde: magari un’altra volta, non adesso, devo lavorare. In effetti non è un comportamento molto amoroso, ma pensavate fosse il caldo, la crisi economica, le elezioni, l’abitudine, il traffico. Bandiera rossa numero tre: si irrita facilmente, vi fa notare che avete di nuovo lasciato la luce accesa in bagno, che quel bikini non vi sta proprio una meraviglia, e anche che siete aggressive, lagnose, sempre di cattivo umore. Fa parte della strategia, a volte inconsapevole, per cui la colpa di tutto è vostra, il mostro siete voi. Bandiera rossa numero quattro (a questo punto di solito ci si chiede: perché ho vissuto su un albero fino a questo momento?, e si preparano le carte per il divorzio): non è immediatamente raggiungibile quando gli si telefona, gli si scrive, gli si manda una mail. Ha la segreteria telefonica, non risponde, dice che aveva la batteria scarica, che era in bagno, in riunione, che aveva lasciato il telefono in macchina. Ma come, vivi con il telefono in mano (bandiera numero cinque) e quando ti cerco io non rispondi? Ecco che si comincia a litigare sul serio, e se lui pronuncia la frase: mi stai troppo addosso, o anche: ti stai facendo un film, per la signora terapista, che non è una appassionata garantista, anche se sostiene di lavorare per il benessere delle coppie, e spiega che la fiducia è un elemento fondamentale, non ci sono più dubbi: lui sta nascondendo qualcosa. Bandiera numero sei: si veste meglio, è dimagrito, profuma, si è tagliato i capelli, ha cambiato montatura di occhiali, e senza chiedervi consiglio. Bandiera rossa numero sette (e con questa la dottoressa sarebbe pronta a mandare in prigione il mondo intero): le password. Sul cellulare, su Facebook, nella posta elettronica, nel computer, ovunque: lui ha una vita alla quale voi non avete accesso, e per di più riceve telefonate, si apparta e poi dice: era mia madre, oppure: hanno sbagliato numero. In quest’ultimo caso, oltre che traditore, è scemo, ed è incredibile che per accorgervene abbiate avuto bisogno degli indizi della terapista.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.