Ribaltone nei servizi
Il prossimo Consiglio dei ministri in programma a Parigi a settembre approverà la nomina di Thierry Matta a vicedirettore delle operazioni della Dcri, la Direzione del controspionaggio francese. Prende il posto di Frédéric Veaux. A fine maggio, subito dopo l’arrivo dei socialisti di François Hollande al governo, il direttore, Bernard Squarcini, era stato rimpiazzato da Patrick Calvar.
Roma. Il prossimo Consiglio dei ministri in programma a Parigi a settembre approverà la nomina di Thierry Matta a vicedirettore delle operazioni della Dcri, la Direzione del controspionaggio francese. Prende il posto di Frédéric Veaux. A fine maggio, subito dopo l’arrivo dei socialisti di François Hollande al governo, il direttore, Bernard Squarcini, era stato rimpiazzato da Patrick Calvar.
Il cambio ai primi due posti del controspionaggio fa parte di un’ondata di nuove nomine all’interno dell’intelligence transalpina. Il 1° agosto, l’ammiraglio Bruno Durteste è stato nominato direttore del Groupement Interministériel de Contrôle, la branca poco conosciuta dell’amministrazione francese che si occupa delle intercettazioni per i servizi segreti dal bunker sotterraneo di Les Invalides, a Parigi. Dal 1° settembre, il generale Eric Bucquet diverrà capo delle operazioni della Dgse, la Direzione dei servizi segreti che si occupa delle missioni all’estero. Ancora non si sa chi arriverà alla sezione “intelligence” della Dgse, al posto di Calvar. La decisione sarà presa a settembre e ci si aspetta che il posto vada a un diplomatico (quindi una scelta di rottura con il passato).
A pochi mesi dalla sconfitta elettorale di Nicolas Sarkozy, i servizi segreti francesi stanno passando di mano. Gli esperti dicono che non si tratta di una rivoluzione violenta, che queste nomine hanno da tempo – per così dire – il favore dell’ambiente, ma è senz’altro un cambiamento più ampio e profondo dei licenziamenti naturali di sarkozisti annunciati lo scorso 4 agosto nell’ambito dello spoil system, per esempio quelli del direttore generale della polizia nazionale, Frédéric Péchenard, e del capo della protezione delle alte personalità Gilles Furigo. Sull’ormai ex direttore Squarcini ha pesato la vicinanza con Sarkozy, spinta fino alla sorveglianza di giornalisti che indagavano sul presidente francese. Assieme a Squarcini sta crollando anche la versione ufficiale da lui sostenuta sul caso Merah, il giovane francese che in nome di al Qaida ha ucciso sette persone nella zona di Tolosa lo scorso marzo.
Ieri l’importante quotidiano francese Monde ha pubblicato un articolo titolato “Mohammed Merah non era un lupo solitario”. E’ una smentita secca – anche se in ritardo – della lunga intervista rilasciata allora da Squarcini allo stesso giornale (24 marzo): “Merah è un lupo solitario e non appartiene ad alcun gruppo terrorista. E’ diventato un estremista da solo, in prigione, leggendo il Corano”. Il Foglio sostiene da marzo che Merah era un membro del jihad ed era ben conosciuto dai servizi francesi diretti da Squarcini, che volevano fare di lui un infiltrato o un agente doppio.
Il Monde ora ha alcuni documenti riservati che il nuovo direttore della Dcri ha consegnato ai tre giudici di Parigi che si stanno occupando del caso Merah. Uno di questi file è la lista di 1.863 chiamate che l’attentatore di Tolosa fece con il telefonino di sua madre – in un irresistibile tentativo di depistare i servizi. Di queste, 186 sono verso l’estero, a utenti in Egitto, Croazia, Arabia Saudita, Marocco, Emirati arabi uniti e Israele. Un altro file è quello scritto dalle spie incaricate di sorvegliarlo a partire da marzo 2011, dopo il viaggio in Afghanistan e un anno intero prima degli attentati, che descrivono il suo comportamento come “preoccupante” perché “nasconde sempre le sue tracce”. Merah è definito un “bersaglio primario” della sorveglianza antiterrorismo, scrivono ora i giornali francesi. E a causa dei suoi viaggi all’estero, Merah era controllato anche dalla Dgse. Eppure, nei giorni successivi l’assedio, mentre il paese era ancora sotto choc, la versione diffusa dai servizi e dal governo era quella di un signor nessuno, “un malato di mente”, che era saltato fuori all’improvviso.
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