Bollettino della crisi
Non si scherza più con la Bce
Draghi e le sue parole di ultima istanza fanno giubilare i mercati. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha annunciato ulteriori dettagli dell’atteso piano di acquisto dei titoli di stato a breve termine (da uno a tre anni) sul mercato secondario per un tempo necessario a raggiungere l’obiettivo di restaurare le distorsioni che hanno spaccato l’Eurozona. “Abbiamo messo un freno pienamente efficace per evitare scenari distruttivi ed evoluzioni particolarmente gravi per la stabilità dei prezzi nell’area euro”, ha detto Draghi nella conferenza stampa successiva al Consiglio direttivo.
Draghi e le sue parole di ultima istanza fanno giubilare i mercati. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha annunciato ulteriori dettagli dell’atteso piano di acquisto dei titoli di stato a breve termine (da uno a tre anni) sul mercato secondario per un tempo necessario a raggiungere l’obiettivo di restaurare le distorsioni che hanno spaccato l’Eurozona. “Abbiamo messo un freno pienamente efficace per evitare scenari distruttivi ed evoluzioni particolarmente gravi per la stabilità dei prezzi nell’area euro”, ha detto Draghi nella conferenza stampa successiva al Consiglio direttivo. La scelta di attivare il nuovo programma “Outright monetary transactions” (Omt) non va contro i trattati europei ed è “strettamente condizionale” all’impegno dei paesi membri perché assumano le misure necessarie a risanare le economie nazionali, previa attivazione dei meccanismi di stabilità (Efsf ed Esm). La decisione è stata presa “quasi all’unanimità”: solo il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, si è opposto.
Ora la palla passa ai governi e, forse, al Fondo monetario internazionale. Dopo l’annuncio di ieri della Bce, e in futuro anche in caso di intervento a sostegno degli stati membri, gli sforzi di risanamento e integrazione dell’Europa rimarranno in capo ai governi, ha più volte sottolineato Draghi. Quanto al ruolo del Fondo monetario internazionale, il presidente della Bce ha detto che un suo contributo nel monitoraggio dei paesi che chiederanno lo scudo anti spread “è auspicato, perché il Fondo è un’istituzione indipendente, non possiamo dire loro cosa devono fare”, ma “se il board del Fmi decidesse di partecipare al programma, saranno più che benvenuti”. Gli acquisti saranno possibili anche per Portogallo, Grecia e Irlanda ma solo quando torneranno ad avere accesso ai mercati. Sul fronte più esposto della crisi c’è la Spagna che in occasione dell’Eurogruppo di metà settembre potrebbe essere il primo paese a chiedere sostegno. La Bce ha abbassato le stime di crescita del pil della zona euro.
Spread ai minimi da aprile, Borse euforiche. Dopo una giornata segnata fin dal principio da un clima positivo in attesa dell’annuncio della Bce, dopo le parole di Draghi il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi è sceso a 371 punti base. Le Borse europee hanno chiuso con consistenti rialzi: Milano (più 4,3 per cento) e Madrid (più 4,9) le migliori. Bene anche Parigi (più 3,06), Londra (più 2,1) e Francoforte (più 2,9). Anche gli indici americani, sulla stessa scia di ottimismo, hanno aperto in maniera positiva: l’S&P500, con lo scatto migliore da giugno, si è avvicinato ai massimi dal 2008, mentre il Dow Jones è diretto verso il picco dal 2007. Euro/dollaro stabile a 1,2633.
Non si scherza più con la Bce. “Chi scommette sul crollo dell’euro si deve rendere conto che ora la Bce è potente come la Fed”, ha detto Holger Schmieding, capo economista della società finanziaria tedesca Berenberg Bank, sentito da Bloomberg.
L’Ocse abbassa le stime di crescita italiane ma plaude la Fornero. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha rivisto le previsioni sul pil italiano per il 2012: meno 2,4 per cento (da meno 1,7). L’auspicio per l’Italia del segretario generale, Angel Gurrìa, è che non venga smantellata la riforma del mercato del lavoro firmata da Elsa Fornero e definita “impressionante” per la portata. Abbassate ieri anche le stime sul pil italiano da parte di Eurostat: meno 2,5 per cento nel 2012. Il presidente della Commissione Ue, José Barroso, dopo l’incontro con il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha affermato che il paese è sulla “strada giusta”.
Dubbi sugli stimoli dalla cassandra canadese. L’economista William R. White è stato tra i pochi ad aver previsto il collasso dell’economia nel 2008 e ora in un paper per la Fed di Dallas avverte sugli effetti indesiderati di una politica monetaria espansiva: il pericolo è che peggiori le cose. Avrà di nuovo ragione?
Nel grafico: VALANGA DI DEBITO. Chi comprerà la gigantesca mole di titoli di stato? Se lo chiedono gli analisti della finanziaria inglese Schroders in un’analisi che evidenzia come le emissioni di bond sovrani aumenteranno al 110 per cento del pil dei paesi più avanzati del G7 verso livelli simili a quelli post Seconda guerra mondiale. Basteranno gli straordinari della Banca centrale europea?
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