Cattivo gusto

Annalena Benini

Michelle Obama è stata fantastica, coinvolgente, brava in un modo tale che la reazione più banale è stata: ma perché non lo fa lei, il presidente degli Stati Uniti?, e hanno detto perfino che era elegantissima, forse troppo perfetta, lontana dalla donna comune. Gail Collins sul New York Times ha scritto che “Michelle Obama era uno wow, ma c'è qualcosa di ironico in una donna che indossa il miglior vestito della storia delle convention politiche, una che offre la visione particolarmente compiaciuta delle migliori braccia nella storia del genere femminile, facendo un discorso in cui spiega con serietà che lei è proprio come noi”.

    Michelle Obama è stata fantastica, coinvolgente, brava in un modo tale che la reazione più banale è stata: ma perché non lo fa lei, il presidente degli Stati Uniti?, e hanno detto perfino che era elegantissima, forse troppo perfetta, lontana dalla donna comune. Gail Collins sul New York Times ha scritto che “Michelle Obama era uno wow, ma c’è qualcosa di ironico in una donna che indossa il miglior vestito della storia delle convention politiche, una che offre la visione particolarmente compiaciuta delle migliori braccia nella storia del genere femminile, facendo un discorso in cui spiega con serietà che lei è proprio come noi”. Una donna irraggiungibile, smagliante, chic, già un’icona. In realtà sono state proprio le sue vitalissime imperfezioni a dare il tocco magico al discorso, a versare una tale luce sul pubblico da fare sembrare magnifica anche la scelta di un vestito cangiante in cinquanta sfumature di rosa, le braccia nude come in spiaggia, lo smalto grigio o viola o entrambi, le sopracciglia ad ali di gabbiano. Dettagli che poche avrebbero osato, cose non di gusto squisito, una specie di invasione della vita vera e della seta jacquard nel dibattito politico (la moglie di Mitt Romney da questo punto di vista era impeccabile, vestito rosso abbottonato, rossetto rosso, capelli biondi e compostezza, di conseguenza un’aria vagamente irreale, imbalsamata).

    Michelle Obama è stata uno wow anche perché ha offerto (offre sempre) un po’ di respiro dallo sciurame, dal petite robe noire, dai golfini color niente e dai funerali di cachemire che definiscono un’eleganza riconosciuta. E’ quello che Diana Vreeland, la regina della moda, della perfidia e dello stile chiama, nella sua vecchia autobiografia – intitolata “D. V.” e ora ripubblicata da Donzelli – “un pizzico di cattivo gusto”. Vreeland dice che è fondamentale, un elemento importantissimo nella vita, qualcosa di “tipicamente americano”. “Credo molto nella volgarità, se esprime vitalità”. Crede in qualcosa di difforme, oppure sgargiante, audace come un barboncino di gesso rosa o un sorriso esagerato o due lunghe braccia nude che si agitano parlando al mondo (Jacqueline Kennedy era l’incarnazione del gusto perfetto, dell’eleganza, non esiste una sua foto che non sia più che impeccabile, ma raggiunse il massimo dell’espressione di sé quando come accessorio scelse il marito più burino mai esistito, Aristotele Onassis, con i rubinetti d’oro sullo yacht: quell’inclinazione, quel cedimento al cattivo gusto non sminuisce il mito di Jackie, anzi lo rivitalizza). “Abbiamo tutti bisogno di una spruzzata di cattivo gusto; rinvigorisce anima e corpo. Credo che dovremmo usarne di più. E’ alla mancanza assoluta di gusto che sono contraria”, scrive Diana Vreeland in queste folli memorie, piene di esagerazioni e bugie utili, in un’idea romantica del mondo, a rendere la vita più interessante. Michelle Obama ne ha usato un pizzico ed è stato un grande successo, qualcosa da cui prendere esempio per non morire di noia e di grigio nell’inverno che verrà (un pizzico, ha scritto Diana Vreeland, una spruzzata di paprika; non un’immersione subacquea).

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.