L'intercettato fisso
Sono in servizio al Quirinale da quando avevo quindici anni. Da ieri sono in aspettativa, mi hanno eletto consigliere comunale a Pamplona. Finita la terza media ero stato assunto a Castel Porziano come aiuto mandriano. Il primo giorno di lavoro mi sono perso nei boschi della tenuta. Tutti si sono spaventati, è stata messa in piedi la più potente ricerca di bambino della storia d’Italia: elicotteri, cani bagnino, eccetera. Mi hanno trovato il giorno dopo. Avevo in mano un’anfora. Senza volerlo avevo trovato un sito archeologico, il primo come importanza al mondo.
Sono in servizio al Quirinale da quando avevo quindici anni. Da ieri sono in aspettativa, mi hanno eletto consigliere comunale a Pamplona. Finita la terza media ero stato assunto a Castel Porziano come aiuto mandriano. Il primo giorno di lavoro mi sono perso nei boschi della tenuta. Tutti si sono spaventati, è stata messa in piedi la più potente ricerca di bambino della storia d’Italia: elicotteri, cani bagnino, eccetera. Mi hanno trovato il giorno dopo. Avevo in mano un’anfora. Senza volerlo avevo trovato un sito archeologico, il primo come importanza al mondo.
Subito mi hanno trasferito al Quirinale, con i calzoni alla zuava ricevevo il corpo diplomatico. Intanto che gli ambasciatori erano a colloquio con il capo dello stato, io tiravo giù i chilometri alle auto diplomatiche. Nessuno mi aveva detto di farlo, avevo visto alla televisione che in un episodio del tenente Colombo facevano così. Come ragazzo non ho mai avuto una mia personalità, faccio tutto quello che vedo in televisione. Un giorno l’ambasciatore dei pigmei mi fa: “Tiri giù i chilometri della mia Bentley?”. Io: “Certo eccellenza! Come ragazzo sono stato educato malissimo da piccolo. Siamo tre cugini, tutti trovatelli. Io lavoro qui, un altro all’Eliseo (mansione stuccatore di mobili antichi) e un altro è alla Banca centrale europea (tipografo)”. L’ambasciatore dei pigmei si è commosso e mi ha adottato. Adesso ho doppio passaporto, pigmeo e italiano (Ue).
Il problema più grosso che ho dovuto affrontare è questo: il reclutamento della guardia del presidente, i corazzieri. Mentre fino a metà anni Ottanta i ragazzi del “Regno” alti oltre 190 cm avevano questo sbocco naturale, da allora c’è stato un calo. I motivi sono l’espansione dell’Nba a 56 squadre, l’espansione del basket professionistico anche in Italia, l’espansione del volley (sono tutti altissimi) e anche del wrestling e in ultimo del rugby. Tutti marcantoni sottratti all’uniforme quirinalizia.
Ecco allora la mia idea del 2002: un plotone di corazzieri donne. Tutte bellissime. Tutte alte sopra i 185 cm. Tutte laureate. Tutte fidanzate in casa con ufficiali della varie Forze armate (anche estere). L’unica regola che forse andrebbe modificata è appunto questa, l’obbligo della donna corazziera di fidanzarsi con tenenti o capitani. Dovremmo mettere: “E’ gradito il fidanzamento con ufficiali, ma non è un obbligo”. Certo, dispiace vedere la donna corazziera, detta “il miglior partito d’Italia”, fidanzarsi con un dj di Ibiza. Però ormai così va il mondo.
Come mansione a me assegnata avrei anche la manutenzione delle carrozze del Quirinale usate dai Papi. Siamo in due al mondo a saperlo fare, io e mio zio che adesso fa l’antropologo in Papua Nuova Guinea. Lì la carrozza viene usata per caricare le banane che poi troviamo sulle nostre tavole. Come parco carrozze sono 280. Il ministro Grilli per abbattere il venti per cento del debito pubblico vorrebbe fare un fondo obbligazionario puro. I sottoscrittori avrebbero come garanzia le carrozze del Quirinale. Valore stimato: 400 miliardi di euro (ma anche qualcosina in più). Per adesso il disegno di legge non passa, c’è il veto dell’Italia dei valori.
Il momento più bello dell’anno è il 2 giugno, quando il Quirinale e i giardino sono aperti a tutti i cittadini. E’ bellissimo. Alla sera ci accorgiamo che sparisce sempre qualcosa. Maniglie delle porte, porcellane cinesi… Però tutto sommato è niente.
Pensate che come manutentore nello spolverare ho spaccato in carriera settecento vasi cinesi o di cristallo, tanto che il capo dei valletti mi fa: “Lascia perdere di spolverare, perché nel giro di due anni spacchi fuori tutto”. Io non mi sono offeso, anzi ho ringraziato.
Mi ricordo l’ultimo 2 giugno, che festa bellissima. Purtroppo è arrivato Paolo Villaggio in pigiama e si è messo a mangiare duecento tartine al salmone su cinquecento che avevo preparato. Farlo arrestare non potevamo, perché ha più di 75 anni. Abbiamo allora cominciato a pedinarlo e intercettarlo. Bene, a distanza di sei mesi non è emerso niente. Zero. E’ un cittadino modello. Certo, mangia come un orso, ma per adesso il fatto non sussiste.
Come telefonate invece le ascolto tutte. Tutte quelle che arrivano e partono dal Quirinale. Come telefonate sono molto belle e complete. Per quanto riguarda quelle tra il senatore Mancino e il presidente, sono state due. La prima del sedici maggio scorso. Si parlava dell’opportunità o meno di far venire Zeman alla Roma. Io da maleducato mi sono introdotto nella conversazione: “Scusate, presidenti, vi sto intercettando, mi vanto e farò sempre di peggio… Per me Zeman deve andare all’Inter”. Invece avevano ragione loro: 1-3 domenica scorsa per la Roma a Milano.
La seconda conversazione telefonica tra il presidente e Mancino è stata il 3 luglio. L’argomento era il global warming, e se fosse il caso di dare in mano tutto a Folco Quilici tranne i pinguini imperatore della baia di OMISSIS, di quelli si occupa Michael Moore (delega Onu):
“Alcuni dicono che mettono giù più uova, altri meno”.
“Per me non è cambiato niente. Certo, anche i pinguini che saltano fuori oggi sono più maleducati dei loro antenati”.
“Ma che sia perché c’è più CO2 è tutto da dimostrare”.
Ieri ho detto al segretario generale: “Dottore, sono laureato in informatica”.
Lui: “Dove?”. Io: “All’Università di Yellowstone”. Lui: “Bene, complimenti. Eccoti un altro potentissimo incarico, il più prestigioso nella pubblica amministrazione: curare Twitter e Facebook del Quirinale”. Tanti legati alla tradizione si sono offesi. Twitter dall’America ha detto che non se la sente più. Mi fa: “Basta, siamo stufi!”. Io: “E cosa fate?”. Loro: “Chiudiamo adesso”. Io: “Ma solo in Europa?”. Loro: “No, chiudiamo tutto, in tutto il mondo”. Poi non mi sono più interessato alla questione. Dispiace, perché è bella come ditta (voglio allungare ancora il brodo di questo articolo, nda).
Ieri la Gabanelli è venuta a curiosare davanti all’entrata del Quirinale. Io sono uscito e le ho detto: “Milena, vai a curiosare da qualche altra parte, qui è tutto in regola. Va bene ‘Report’, la democrazia piena, però a tutto c’è un limite. Ciao ciao”. Lei si è offesa, è andata a dirlo al capo dei servizi Rai con delega al Quirinale. Lui mi chiama e mi fa: “Cosa hai detto alla Gabanelli”. Io: “Niente eccellenza, è stata lei che mi ha offeso”. Lui: “Come mai?”. Io: “E chi lo sa, forse perché mio zio è innamorato di lei. Lei prima ha detto no, poi forse. Quello si è illuso”. Per delusione d’amore mio zio ha scritto una poesia che qui riportiamo a metà:
Milena! Milena!
Basta farmi impazzire
d’amore. Oggi metto
sotto ascolto il tuo telefono
per vedere
se hai un altro
innamorato fisso
come me
Anche per quanto riguarda le felpe e le t-shirt con scritto “W il Quirinale”, esistono due scuole di pensiero. Anzi, tre.
- Chi non vuole proprio farle.
- Chi vuole farle solo con scritto “Quirinale”,
- e chi come me con “W”.
Per altre iniziative adesso è presto. Certo a me non dispiacerebbe avere una squadra di ciclismo che partecipa al Tour de France, oppure cedere i diritti d’immagine a Hobby & Work in edicola per costruire il Quirinale tipo Lego: prima uscita 80 centesimi. 270 uscite settimanali al costo di 10 euro. Fa 2.700 euro per avere in casa un modellino del Quirinale un metro per un metro.
Avevo proposto anche questo per meglio amalgamare le istituzioni europee: per due mesi l’inquilino del Quirinale va a Buckingham Palace e lui viene a Roma. Poi per due mesi il re del Belgio va a Vienna e il premier austriaco va a Palazzo Marino a Milano. Io al manicomio.
Anche chiamare alcuni artisti della bomboletta spray (street art) per decorare alcuni saloni non mi sembra il caso. Certo, le scemate di oggi possono essere arte tra duecento anni, però chi rischia?. E se invece la pop art fosse una pirlata? Non penso, bisogna saper scegliere. Ecco perché Philippe Daverio si è offeso, perché non ha avuto la soprintendenza dei beni artistici del Quirinale. Motivo? Lo spiego subito: ha elogiato troppo Napoleone III in una serata organizzata in onore dei Club Dogo, band hip-hop di Milano che sarà difficile venga invitata al Quirinale a suonare. Però magari può essere. Anzi, si farà, la data è oggi stesso alle ore 21. Non è obbligatorio l’abito scuro. Chi vuole può metterlo. Evitiamo di venire in costume da bagno, comunque non siamo a una gita a Venezia.
Ieri sono andato o votare per le primarie del Pd a Sestri Ponente. Ho visto Eva Riccobono. Sono svenuto. Il segretario della sezione mi ha invalidato il voto. Anche perché avevo votato Eva Riccobono (non in lista). Non ho mollato. Sono andato in un altro gazebo dove c’erano le primarie. Anche qui ho votato Eva Riccobono (fisso). A questo punto, giustamente, sono stato inquisito insieme al segretario locale del Pd che non c’entrava. La corte di Giustizia europea mi ha dato ragione, anche perché la presiede mio zio (un altro). Lui non vuole che si dica, ma per me è meglio dire tutto. Anche che nel 1996 non ho versato l’Iva. Sono a disposizione per essere sentito dagli inquirenti. Domani no, perché devo andare a Orbetello a fare il bagno.
Ieri ho falsificato un buono pasto del Quirinale. Subito mi sono sospeso dall’incarico. Nessuno mi ha contestato niente. Ho voluto fare questo gesto di grandissima responsabilità. Motivo? Bevo. E’ già diversi anni. Durante le riunioni dei corazzieri i miei colleghi mi vedevano ubriaco, ma facevano finta di niente.
Alla fine direi di fare così: governo di pacificazione nazionale. A governare ci vadano quelli che sono diventati miliardari (ragiono ancora in lire) nel “remare contro”, Gian Antonio Stella e soci. tutti tranne Grillo. Non vai? Benissimo, ti confisco tutti i diritti Siae dei libri e li consegno a una associazione che tutela la barriera corallina. Che poi sono sempre loro. Io gli faccio solo da prestanome. Vediamo come sono bravi a far quadrare i conti dello stato. Gabanelli agli Esteri, Floris alla Funzione pubblica, eccetera.
Comunque, domani mi licenzio dal Quirinale. Vado a far suonare le narici ai cani. Come lavoro non è facile: siamo in due e il cane è sempre quello.
Il Foglio sportivo - in corpore sano