Microsoft, il fratello sfigato di Apple, e la sfida per la sopravvivenza
In questo momento storico, dove le attenzioni dei media e del mercato sono rivolte ad Apple e Samsung e all’infinita querelle sulla proprietà intellettuale, il terzo big player del mondo dell’information technology sta portando avanti una nuova strategia di rilancio. Il terzo non litigante è ovviamente Microsoft che negli ultimi anni ha messo a segno una serie di successi non da poco, dal nuovo browser Explorer 9 (che finalmente funziona molto bene) alla consolle Xbox con Kinect, il sensore per il movimento che sta rivoluzionando il mercato dei videogame.
In questo momento storico, dove le attenzioni dei media e del mercato sono rivolte ad Apple e Samsung e all’infinita querelle sulla proprietà intellettuale, il terzo big player del mondo dell’information technology sta portando avanti una nuova strategia di rilancio.
Il terzo non litigante è ovviamente Microsoft che negli ultimi anni ha messo a segno una serie di successi non da poco, dal nuovo browser Explorer 9 (che finalmente funziona molto bene) alla consolle Xbox con Kinect, il sensore per il movimento che sta rivoluzionando il mercato dei videogame. Il ruolo di cattivo del mondo IT (Information Technology) oggi tocca a Google – che ironia della sorte si era dato come motto la frase “Don’t Be Evil”, in pratica “stai dalla parte dei buoni” – e a Facebook. L’obiettivo di Microsoft oggi è quello di avere un’immagine più amichevole (se non addirittura cool) per far dimenticare, quantomeno alle nuove generazioni, l’identità da monopolista arrogante che si era guadagnata in passato. Per questo motivo ha affrontato il problema di petto. Innanzitutto cambiando il proprio logo, simbolo e logotipo, che da aggressivo (nero su fondo bianco), diventa più sfumato e arioso, ma anche più anonimo e decisamente poco emozionale. Tra l’altro i colori del logo sono gli stessi utilizzati da Google per l’icona del suo browser Chrome, e il carattere usato somiglia terribilmente alla font corporate di Apple.
Già, Apple. La società di Cupertino continua a essere, come in una teen sitcom, il perfetto antagonista bello, smart e piacente, rispetto al goffo e bruttino Microsoft (e la scelta del ceo Steve Ballmer, grasso, calvo e occhialuto, non fa altro che accentuare tale differenza). Per diventare un’azienda più friendly è necessario costruire una nuova relazione con i propri clienti: Microsoft da alcuni anni ha iniziato ad aprire, per la prima volta nella sua quasi quarantennale attività, una serie di negozi a proprio marchio. Il modello ovviamente è quello dell’Apple Store, con alcune differenze sostanziali: se nei negozi della mela morsicata emerge il total white, nei Microsoft Store sono il legno e i colori accesi a farla da padrone, e mentre nei negozi Apple si vendono solo propri prodotti, nei nuovi negozi dell’ex società di Bill Gates sono presenti anche computer di altri marchi (da Dell a HP) e che ovviamente si servono dei sistemi operativi Windows. Del resto Microsoft fino a qualche anno fa era esclusivamente una società di software, ma i profondi mutamenti del comparto hanno costretto a farla scendere in campo e in prima linea. Ovviamente tutto questo serve per il lancio a fine ottobre di Surface, il tablet Microsoft che funzionerà con il nuovo sistema operativo Windows, e che rischia di diventare il vero concorrente dell’iPad. Dai pettegolezzi in rete pare che la tavoletta sarà presentata al mondo in corrispondenza temporale con il lancio dell’iPad Mini, il tablet Apple più piccolo ed economico. A oggi i Microsoft Store sono 23, tutti concentrati negli Stati Uniti e le performance di vendita sono piuttosto buone: circa 1.500 dollari annui per piede quadro, il doppio rispetto alla media del settore, ma ancora niente al confronto con i negozi Apple che sviluppano vendite annue per 6.000 dollari per piede quadro.
I tipi di Microsoft sono talmente sicuri delle qualità dei propri prodotti che, per promuovere Windows Phone 7 – dalle vendite insoddisfacenti, nonostante le ottime recensioni degli analisti tech – all’interno del negozio viene offerta una promozione per dimostrare che lo smartphone Microsoft riesce a eseguire normali operazioni più velocemente rispetto ai prodotti concorrenti. I clienti che accettano la sfida riceveranno un buono sconto di 25 dollari, se poi i loro smartphone riescono a battere il Windows Phone, vinceranno un altro buono sconto da mille dollari.
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