La7 contro Grillo? Solo un anticipo del derby Formigli contro Santoro
E’ che a un certo punto le cose si mischiano, e come nella marina borbonica chi era sotto va sopra, chi era a destra va a sinistra, chi pareva grillino ora grillino non pare più. E tutto questo a La7, dove tra più quieti infedeli e più istituzionali “In onda”, il parapiglia si è aperto dopo l’ultima puntata della formigliana “Piazzapulita” e il botto mediatico sulla mancata democrazia nel movimento di Grillo – e tutto quel magma che ribolle tra società civile e movimento stellato e antipolitica rampante e giornalismo denunciante ha improvvisamente e violentemente eruttato nel proprio, diciamo così, campo.
Leggi Il realpolitico Mentana spiega “la perdita della verginità” di Grillo di Marianna Rizzini
E’ che a un certo punto le cose si mischiano, e come nella marina borbonica chi era sotto va sopra, chi era a destra va a sinistra, chi pareva grillino ora grillino non pare più. E tutto questo a La7, dove tra più quieti infedeli e più istituzionali “In onda”, il parapiglia si è aperto dopo l’ultima puntata della formigliana “Piazzapulita” e il botto mediatico sulla mancata democrazia nel movimento di Grillo – e tutto quel magma che ribolle tra società civile e movimento stellato e antipolitica rampante e giornalismo denunciante ha improvvisamente e violentemente eruttato nel proprio, diciamo così, campo. Campo decisamente affollato, lì a La7, galli molti e pollaio stretto – dove Formigli è in attesa, tra sei settimane, del cambio di palinsesto con il suo ex maestro Santoro, per scambiarsi nuovamente la serata a gennaio, per riscambiarla in primavera, e poi ancora a luglio… E dove il direttore del tiggì, Enrico Mentana – imputato sull’Espresso da Scalfari di eccesso di filogrillismo, “che un giornalista democratico come lui sia diventato un ‘supporter’ dell’antipolitica, questo ancora non l’avevamo mai visto” – male ha reagito quando ha visto (partecipava alla trasmissione) il fuori onda di Favia, facendo suo il sospetto avanzato dal sito di Grillo che qualcuno conoscesse in anticipo la notizia. Il “qualcuno” in questione è Luca Telese, ex del Fatto e gestante del nascituro Pubblico. Che rassicura e smentisce.
E pure Formigli smentisce e rassicura – trattasi solo di comunicato stampa diffuso dieci minuti prima della trasmissione dell’intervista. Ma intanto Dagospia (anche D’Agostino in trasmissione, con una lunga requisitoria sul tema pagliuzza altrui e travi loro) lancia sul suo sito la domanda che qualche maligno a La7 si è posto: “Quanto durerà Formigli con un Mentana contro?”. E’ stata, l’ultima puntata di “Piazzapulita”, una fenomenale messa in scena di un universo mediatico-politico terremotato in poche settimane. Tutti hanno notato la contemporanea presenza di Telese e Formigli – due “traditori” delle rispettive case d’origine, il Fatto e il Santoro d’assalto, così che quando a fine ottobre Santoro tornerà – stessa ora e stessa giornata – una sorta di riconsacrazione (e di riposizionamento) avverrà: con il conduttore che cancella il fantasma altrimenti ora insopportabile di Formigli, e il suo amatissimo Travaglio a far dimenticare il tondeggiante Telese. Per poi ripetere il percorso inverso, tre mesi dopo… “Non facciamo sconti a nessuno, questo non ci rende facile il lavoro. Personalmente ho anche simpatia per alcuni punti del programma di Grillo, ma un fenomeno come quello del Movimento 5 stelle va indagato in ogni aspetto”, replica a tutto Formigli. Lo scontro aperto durerà a lungo. Scontro con questa straordinaria caratteristica: tra due giornali destinati a farsi la guerra che nascono dagli stessi redattori, e tra due trasmissioni destinate a incrociare Auditel e platee di società civile e indignazioni future che hanno origine dagli stessi ex amici conduttori. Tutto nel vispo ridotto informativo de La7, dove anche l’indiscusso Mentana adesso vede (vuole?) trascinare mediaticamente il suo miracoloso tiggì verso approdi da quotidiana “antipolitica”. “Estremamente preoccupante”, gli ha (maliziosamente) segnalato Scalfari.
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