Non solo mamme

Annalena Benini

Nella distribuzione di poteri e doveri, diritti e obblighi, sensi di colpa e nevrosi che donne e uomini si disputano e spartiscono, a volte con grazia a volte con guerra, nel moderno inseguimento della parità fra i sessi, non può mancare la responsabilità genetica e comportamentale dei padri (diciamolo pure: le colpe dei padri) nei confronti del  figlio che nascerà da una pancia di mamma.

    Nella distribuzione di poteri e doveri, diritti e obblighi, sensi di colpa e nevrosi che donne e uomini si disputano e spartiscono, a volte con grazia a volte con guerra, nel moderno inseguimento della parità fra i sessi, non può mancare la responsabilità genetica e comportamentale dei padri (diciamolo pure: le colpe dei padri) nei confronti del  figlio che nascerà da una pancia di mamma. Non è più solo un gioco da ragazze, e la tempesta di raccomandazioni che  travolgono le madri, appena la gravidanza viene comunicata agli amici, ai parenti e ai dottori, sta per diventare un’abitudine mentale  politicamente superata. Non fumare, ché lo fai nascere rachitico e già col vizio. Smettila di abbuffarti, nascerà obeso. Non puoi mangiare così poco, vuoi avere un figlio sottopeso e gracile? Sei pazza a bere vino, vorresti per caso ucciderlo? Senti, non fare la paranoica: un bicchiere di vino gli fa solo bene. E mangia, mangia tutto quello che vuoi, così si abitua ai sapori. Scusa quanti anni hai? Cielo, così tanti, hai fatto tutte le analisi, lo sai che aumentano i rischi? Beh, contenta tu, cara temeraria, che pensavi fosse più importante la carriera. Niente dolci, sai cos’è la sofferenza fetale spero. E in tutta questa esplosione di obblighi, condanne e consigli contraddittori, mi raccomando niente crisi di nervi e nemmeno lievi arrabbiature, perché il feto sente tutto, gli ormoni dello stress potrebbero devastare il suo piccolo sistema nervoso. Anche quando nasce, poi, non ti devi assolutamente agitare altrimenti il nervosismo passa nel latte e il tuo bambinodiventerà immediatamente isterico. Quindi se non dorme è perché tu non sei una persona tranquilla.

    Una madre in attesa si sente responsabile di tutto, per l’ovvia ragione che quel bambino è lì, cresce dentro di lei, è lei l’involucro, il nutrimento e l’abbraccio. Mentre la responsabilità dei padri, in questo caso, sembrava terminare nel momento del passaggio dei geni. Poca fatica, molta soddisfazione. Invece non è così, come ha raccontato domenica il New York Times: la scienza scopre giorno dopo giorno sempre maggiori e sottili collegamenti tra lo stile di vita, la salute, l’età dei padri e le tracce biologiche sui figli. Si sa che il fumo e l’alcol non rendono un buon servizio ai bambini che verranno, ma funziona anche per i figli dei figli. Non basta la genetica, è l’epigenetica che influenza una nuova nascita, e l’epigenetica è la modifica dei geni, la loro evoluzione o il loro peggioramento per fattori ambientali: quello che ingeriamo (cibi, bevande, aria, tossine), quello che ci succede (stress, traumi, problemi) e gli anni che viviamo. Un genetista inglese ha ipotizzato dieci anni fa che le quantità di cibo ingerite da un ragazzo in prebubertà potrebbero riprogrammare gli interruttori epigenetici che regoleranno la produzione di spermatozoi pochi anni dopo, e in un modo molto complicato questi interruttori verranno trasferiti ai suoi figli e ai figli dei suoi figli. E’ stato tutto confermato e anzi: quando il tecnico dell’ecografia guarderà con sospetto una madre quarantenne, sarebbe bello potergli comunicare che per fortuna il padre ha vent’anni di meno e che, come da studi della New York University, “c’è stato un cambio di paradigma: è l’età dell’uomo che danneggia la prole”. Non è per agitare nuovi spauracchi, o angosciare gli uomini, ma è arrivato il momento di dividersi equamente anche i bicchieri di vino, le rughe e le minacce, oltre alle responsabilità.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.