Uomini addio

Annalena Benini

Il nuovo mondo è qui e per gli uomini sono rimasti solo posti in piedi. Le donne li hanno detronizzati: in certi casi li abbandonano nei loro baratri di fallimento, perché un marito in casa è una bocca in più da sfamare e non è il caso, in altri li riutilizzano, adattandoli alle nuove vite, mettendoli a cantare ninne nanne. E’ la tesi di Hanna Rosin, importante giornalista dell’Atlantic, che su questa rivoluzione americana ha scritto prima un articolo di successo e adesso un libro, “La fine degli uomini (e l’ascesa delle donne)”. David Plotz, suo marito e direttore di Slate, si è prestato al dibattito e ha scritto che ricevere denaro sul loro conto corrente per un libro sulla fine degli uomini è stato davvero bello.

    Il nuovo mondo è qui e per gli uomini sono rimasti solo posti in piedi. Le donne li hanno detronizzati: in certi casi li abbandonano nei loro baratri di fallimento, perché un marito in casa è una bocca in più da sfamare e non è il caso, in altri li riutilizzano, adattandoli alle nuove vite, mettendoli a cantare ninne nanne. E’ la tesi di Hanna Rosin, importante giornalista dell’Atlantic, che su questa rivoluzione americana ha scritto prima un articolo di successo e adesso un libro, “La fine degli uomini (e l’ascesa delle donne)”. David Plotz, suo marito e direttore di Slate, si è prestato al dibattito e ha scritto che ricevere denaro sul loro conto corrente per un libro sulla fine degli uomini è stato davvero bello, anche se non può fare a meno di chiedersi quale parte della loro vita insieme abbia spinto la moglie a prevedere un destino così terribile per metà del genere umano (il modo sbagliato di caricare la lavastoviglie? Le riparazioni fallite nel bagno al piano di sotto? O non abbastanza conversazioni romantiche?). Secondo Hanna Rosin in questo preciso momento storico ed economico duecentomila anni di storia dell’umanità hanno subìto una svolta e le donne hanno vinto. Non per gara, ma per necessità, grazie a uno spirito più moderno, un’intelligenza sociale che permette loro di cogliere i mutamenti e le opportunità e adattarsi velocemente. La forza fisica non ha più molto valore, nell’era post industriale, e tutto il resto è donna, scrive Hanna Rosin: “L’economia americana sta diventando, per molti versi, una sorellanza itinerante: le professioniste lasciano le case ed entrano nel mondo del lavoro, creando lavori casalinghi per altre donne. Il nostro vasto ceto medio in crisi, dove le disparità fra uomini e donne sono fortissime, sta trasformandosi lentamente in un matriarcato, con uomini sempre più assenti dal posto di lavoro e da casa, e donne che prendono tutte le decisioni”.

    Uomini di cartone e donne di plastica, li chiama. Uomini che vengono accartocciati dalle novità e dalla crisi, non sanno cambiare né stile di vita né ambizioni, donne che raccolgono i frutti della flessibilità di almeno un secolo, hanno sviluppato talenti più adatti ai tempi, sanno come si risolvono i problemi, hanno superato il concetto di parità: Rosin porta, con molto compiacimento, una lunghissima serie di numeri americani. Il sessanta per cento dei laureati e il cinquantun per cento della forza lavoro è femmina, il ventitré per cento delle mogli guadagna più dei mariti, la metà dei quadri è donna, le trentenni di città guadagnano più dei coetanei e si fanno licenziare molto meno. Le ragazze corrono incontro al futuro e gli uomini restano indietro, smarriti. Le madri single si addormentano nell’ascensore del college dove stanno per laurearsi, perché di notte lavorano e di giorno si occupano dei figli. Non hanno tempo di avere uomini fra i piedi, se gli uomini sono di cartone e non sanno prendere in mano le loro vite. E’ una distinzione, cartone e plastica, che fa un po’ spavento e sa di raccolta differenziata (dov’è la carne, dov’è il cuore?). Forse è una vittoria, ma essere diventate di plastica ha qualche lato oscuro. Dice Rosin che siamo pronte alla rissa come gli scaricatori di porto, e che le imprenditrici cinesi vanno in giro da sole in Ferrari. Non sembra molto divertente. E quando un giornalista ha chiesto a Rosin se questo mondo femminile sarà più gentile ed educato, lei è scoppiata a ridere: “Proprio per niente”, ha risposto.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.