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Merkiavelli ad Atene

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Il cancelliere tedesco Angela Merkel vola ad Atene (dove arriverà nel primo pomeriggio), che è in stato d’assedio. Il ministro dell’Interno ha proibito le manifestazioni dalle sette del mattino alle dieci di sera, come accadeva durante l’èra dei Colonnelli (ma i sindacati hanno già promesso che violeranno il divieto). Il centro della città, a partire dall’aeroporto internazionale Venizelos è stato chiuso.

    Il cancelliere tedesco Angela Merkel vola ad Atene (dove arriverà nel primo pomeriggio), che è in stato d’assedio. Il ministro dell’Interno ha proibito le manifestazioni dalle sette del mattino alle dieci di sera, come accadeva durante l’èra dei Colonnelli (ma i sindacati hanno già promesso che violeranno il divieto). Il centro della città, a partire dall’aeroporto internazionale Venizelos è stato chiuso. Settemila poliziotti in assetto da guerra saranno dispiegati nelle vie e nelle piazze della capitale greca. I cecchini sono già dalle prime ore della mattinata appostati sui tetti degli edifici.  “Mi aspetto un’accoglienza buona, amichevole”, ha detto Merkel. Cartelli con la scritta “Merkel raus!” sono però già apparsi ovunque in città.

    E’ la prima volta dall’inizio della crisi finanziaria di Atene che il cancelliere tedesco si reca in Grecia. “Non faremo regali”, ha detto il ministro dell’Economia di Berlino Schauble: “Atene non può continuare a essere un pozzo senza fondo”. L’obiettivo del governo ellenico è di allentare la morsa della troika, sperando di ottenere più tempo per uscire dalla crisi.

    Angela Merkel incontrerà prima il premier Antonis Samaras e poi il presidente della Repubblica Karolos Papoulias. Il sociologo Ulrich Beck, in un saggio pubblicato sullo Spiegel, ha coniato per lei il termine “Merkiavelli”, emula moderna del Principe di Niccolò Machiavelli. Secondo Beck, il cancelliere tedesco sta mettendo in pratica alla lettera gli insegnamenti del pensatore fiorentino: attenersi alla propria parola di ieri solo se ciò porta oggi vantaggi. Non prende mai posizione nello scontro tra le diverse visioni dell’Europa, veleggia da un’isola all’altra, è attendista. Rispettosa in patria dell’economia sociale di mercato, spietato falco liberista all’estero.

    Attesissimo è il colloquio che Merkel avrà con Samaras, da pochi mesi premier: “La chiave è la liquidità. Senza gli aiuti, arriveremo alla fine di novembre. Poi la cassa è vuota”. Dopo una campagna elettorale in cui prometteva di ridare dignità alla Grecia, oggi dice che “i tagli ci hanno ridotto all’osso”, che “il paese è allo stremo”, che la situazione del paese “è come quella della Repubblica di Weimar”.

    Intanto il Fondo monetario internazionale rivede al ribasso le stime di crescita globali. Secondo le previsioni, la crescita sarà del 3,3 per cento, in netto calo rispetto al 3,8 del 2011 e al 5,1 del 2010. A preoccupare, ancora una volta, è la situazione europea.