MuovitiItalia: "Sì alle primarie, no a Renzi"
Per il momento MuovitiItalia è solamente un movimento. Nel senso stretto del termine. Non c’è un’associazione, niente tesseramento, nessuna struttura che abbia la parvenza di organigramma. Dopo la sconfitta alle ultime amministrative, alcuni giovani azzurri si sono guardati in faccia, e hanno deciso di provare a sparigliare in campo. Una tre giorni a Chianciano, dal 22 al 24 giugno scorso, con uno slogan che guardasse più al paese che al partito: “Chi non teme il futuro organizza la speranza".
Per il momento MuovitiItalia è solamente un movimento. Nel senso stretto del termine. Non c’è un’associazione, niente tesseramento, nessuna struttura che abbia la parvenza di organigramma. Dopo la sconfitta alle ultime amministrative, alcuni giovani azzurri si sono guardati in faccia, e hanno deciso di provare a sparigliare in campo. Una tre giorni a Chianciano, dal 22 al 24 giugno scorso, con uno slogan che guardasse più al paese che al partito: “Chi non teme il futuro organizza la speranza”. “Ci siamo resi conto che il movimentismo che pur anima il centrodestra corre il rischio di autoreferenzialità” commenta Ulderico De Laurentiis, dirigente della Giovane Italia e tra i principali animatori del gruppo. “Non volevamo rischiare di non essere capiti – spiega – Per questo più che occuparci dei problemi legati al Pdl abbiamo deciso di parlare all’Italia”.
Un appello a cui ha risposto il gruppetto di giovani che anima il quotidiano web Meridiana Magazine. E che ha intercettato l’interesse dell’associazione che fa riferimento all’onorevole Basilio Catanoso, ultimo leader del Fronte della Gioventù, e della Fondazione della libertà di Altero Matteoli. “Un nome, quello di Muovitiitalia, che ha subito attirato l’attenzione, anche perché lanciato in una situazione in cui nulla si muoveva” spiega Catanoso. Per il deputato ex-An “oggi la situazione è migliorata, perché, anche per via degli ultimi scandali giudiziari, è partita una riflessione interna che punta al rinnovamento”. Oltre a Matteoli e a Catanoso, a Chianciano sono intervenuti anche il direttore del Secolo d’Italia Marcello De Angelis, il senatore Domenico Nania, Giorgia Meloni e il segretario del Pdl Angelino Alfano. Tutti nomi, a parte quest’ultimo, che fanno riferimento all’area aennina del partito berlusconiano. De Laurentiis non nasconde il proprio universo valoriale: “Siamo partiti dal motto futurista del «Gettare il cuore oltre l’ostacolo»”.
Forse anche per questo, il fenomeno di Matteo Renzi non trova terreno fertile da queste parti: “Le primarie nel Pdl sono utili e opportune – ammette il giovane pidiellino – Ma Renzi mi sembra una nuova droga proposta a chi si è ormai assuefatto alla droga vecchia. Ma sempre di droga si sta parlando”. Concorde, anche se più sfumata nei toni, l’opinione di Catanoso: “Non mi piace l’atteggiamento del sindaco di Firenze. Il problema non è quello di rottamare chicchessia, ma di gettare un sasso nello stagno in cui siamo finiti”. La strada rimane comunque quella delle primarie: “La situazione di difficoltà che stiamo vivendo ci porta ad ascoltare solo i sondaggi – ammette l’onorevole azzurro - Oggi invece le primarie metterebbero in condizione di esprimersi a tutto quel che di vitale si muove sotto la dirigenza del Pdl”. Anche su questo tema stanno organizzando un “Muovitiitalia inverno”. “Ma non prima delle elezioni siciliane ed eventualmente quelle del Lazio – spiega Catanoso – E non a ridosso delle politiche. Non vogliamo.
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