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Biden euforico, ma niente colpo del ko

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Il dibattito tra i candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti Joe Biden e Paul Ryan (qui il video integrale e qui la trascrizione integrale) andato in scena al Centre College di Danville, in Kentucky, è stato duro, senza esclusione di colpi. Biden aveva un compito: far dimenticare in fretta la modesta performance di Barack Obama a Denver del 3 ottobre e fermare il momentum favorevole a Mitt Romney.

Leggi Se la Right Nation piange, la base di Obama non ride per niente di Mattia Ferraresi

    Il dibattito tra i candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti Joe Biden e Paul Ryan (qui il video integrale e qui la trascrizione integrale) andato in scena al Centre College di Danville, in Kentucky, è stato duro, senza esclusione di colpi. Biden aveva un compito: far dimenticare in fretta la modesta performance di Barack Obama a Denver del 3 ottobre e fermare il momentum favorevole a Mitt Romney.

    Il vicepresidente in carica ha puntato tutto sull’aggressività e sulle continue risate, interrompendo continuamente il rivale (almeno ottanta volte, secondo i conteggi semi-ufficiali) e cercando di sminuire le argomentazioni di Ryan definendole “bunch of stuff”  e “malarkey” – infinità di sciocchezze, frottole, cavolate. Colta impreparata la moderatrice Raddatz, che ha chiesto subito cosa volesse dire “malarkey”. “E’ irlandese”, ha risposto Ryan. In pochi minuti, malarkey è diventata parola trend su Twitter. Biden ha preferito rivolgersi direttamente alla telecamera, quasi a cercare un contatto diretto con i telespettatori. Proprio questo atteggiamento, se da un lato ha fatto presa sulla base democratica, dall’altro potrebbe aver irritato gli indecisi e gli indipendenti (il primo focus group di Cnn ha infatti bocciato Biden).

    I sondaggi, a differenza del dibattito di Denver, non sono unanimi: se per la Cbs ha vinto chiaramente Biden (50 per cento a 31), la Cnn dà la vittoria a Ryan (48 per cento a 44).

    Se sulla politica estera lo scontro è stato duro (Biden è riuscito nell’impresa di sostenere che se non si attacca la Siria è anche perché questa è cinque volte più grande della Libia), sul terreno dell’economia i due hanno dato il meglio: il vicepresidente ha ricordato subito la gaffe di Romney sul 47 per cento di americani che dipendono dagli aiuti statali, mentre Ryan ha insistito sul fatto che delle promesse fatte da Obama nel 2008 non ne è stata rispettata nemmeno una in materia di bilancio.

    Entusiasta della prestazione di Biden Jim Messina, guru della campagna obamiana: “Grande serata per noi, il vento sta cambiando”. Karl Rove, invece, commenta profetico: “Biden è riuscito a imitare alla perfezione l’Al Gore del 2000”.

    Su Twitter, Nicholas Kristof ha definito “impressionate il dibattito”, con “Ryan davvero solido e Biden al suo meglio”. La scrittrice e speaker radiofonica Laura Ingraham, irritata dall’atteggiamento di Biden, supplicava il repubblicano di “interromperlo subito”. Aspro il commento di Greg Gutfeld di Fox, che ha dato dell’ubriacone al vicepresidente, della infelice barista alla moderatrice Martha Raddatz e dello sventurato capitato lì per caso a Ryan.

    Larry Sabato, scienziato politico e grande esperto di mappe elettorali, ha scritto che “Biden ha trattato questo dibattito come se fosse stato un talk-show domenicale. L’ha fatto per quarant’anni, sa come dominare la scena”.

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