Busi contro l'insostenibile follia del Cav. accusato di festa consenziente
Non c’è niente di più meschino, niente di più nauseante che trasformare i peccati in reati, anche se alcuni peccati restano tali, ad esempio il peccato contro il buon gusto. Per cui certi comportamenti privati restano orribili peccati, a maggior ragione se sei una persona pubblica e famosa. Ma da qui a trasformare in reati i comportamenti privati, e mandarli a processo… Questo sì che mi indigna e mi fa schifo”. Aldo Busi è Aldo Busi.
Non c’è niente di più meschino, niente di più nauseante che trasformare i peccati in reati, anche se alcuni peccati restano tali, ad esempio il peccato contro il buon gusto. Per cui certi comportamenti privati restano orribili peccati, a maggior ragione se sei una persona pubblica e famosa. Ma da qui a trasformare in reati i comportamenti privati, e mandarli a processo… Questo sì che mi indigna e mi fa schifo”. Aldo Busi è Aldo Busi. Anche quando non scrive ma grida dentro a un telefono, è un fiume in piena, pieno di balzi e gorghi. Torrenziale è la sua passionaccia, il suo immoralismo libertario fino ai limiti di legge (“a parte i casi di rapimento e stupro, e dello sfruttamento orribile nelle strade, di cui però le autorità non si interessano mai, sopra i quattordici anni la verità è che senza consenso non si fa niente”) quando si parla di libero sesso e liberi stili di vita. Martedì sul Fatto quotidiano, il sancta sanctorum della criminalizzazione prude e bacchettona del caso Ruby e delle allegre e sguaiate festicciole del Cav., ha piazzato un suo intervento che attaccava così: “Spero ardentemente che il processo Ruby gate contro Berlusconi e altri della stessa risma ‘sesso in cambio di soldi o favori’ si risolva in un nulla di fatto e che Berlusconi ne esca assolto con formula piena e gli si porgano infinite scuse”. Non si sa quanto bicarbonato abbiano dovuto trangugiare al Fatto, si sa che di fianco gli avevano piazzato un intervento leguleio e moralista dell’ex magistrato Bruno Tinti. Col risultato patetico di far risaltare come stelle nella notte delle idee le sfacciate, ma almeno sostanziate, opinioni dello scrittore.
Che ora rincara la dose: “Guardi, lo sanno tutti, io sono un antiberlusconiano dichiarato, di lui penso malissimo. Ma le sembra corretto, le sembra possibile che io debba andare in giro, dal tabaccaio o al bar, per la strada, e sentire gente che dice che ‘Berlusconi è un pedofilo’? Questa sì che è una vera follia. E’ un’aberrazione. Perché avrebbe avuto rapporti, poi magari non si sa se li ha avuti, con una diciottenne meno qualche settimana, o qualche mese? Ma cosa cambia?”. Già. Ma per molti è la chiave che trasforma la riprovazione etica in pura delinquenza. “E’ la visione generalista del minore che non attacca più, che è odiosa: i minori peccano, rubano, spacciano, fanno cose raccapriccianti. Cos’è questa farsa del ‘minore’ angelico? Se c’è una legge che confonde i bambini, che sono sacri, inviolabili nella loro integrità, che sono sempre vittime, con quelli che sono in realtà ‘adolescenti’, ‘i minori’, allora è quella legge che è immorale. Va aggiornata”. Ovvio, si potrebbe ribattere che magari, in materia, non tutti la vedono esattamente così. Ma a che serve? Il fiume in piena è pronto a travolgere “tutto quel clericalismo da cui nasce questa visione aberrante” e centomila altre infamie della cosiddetta morale corrente. Scusi Busi, torniamo all’oggetto, al caso Ruby: qui a dire il vero non sono stati i preti in tonaca, bensì i magistrati in toga a configurare un reato laddove c’era forse un peccato di gusto. “Sì, certo, una follia, è una magistratura fuori dal mondo”.
Del resto, il suo dirimpettaio Tinti dice che non può essere “considerata consapevole” la scelta di una ragazza che si affida “all’equazione: ‘Io ho le tette più grandi delle loro, sono anche più giovane, potrò avere le stesse cose e anche di più?”. Dunque, prostituzione minorile fu. “Si rassegnino questi finti preti, il mondo là fuori è cambiato. C’è poca gente che fa ancora l’amore per piacere. Per gli altri è merce di scambio. Far violenza a un bambino merita qualsiasi punizione, e prelevare una maggiorenne e stuprarla è crimine. Ma organizzare una festa, con ragazze adulte e consenzienti? La realtà dei corpi oggi è merceologia, anche a diciassette anni e rotti mesi. Sono matti i legislatori. Che Berlusconi abbia investito i suoi soldi in festini non mi frega niente. Sa che le dico? Quello che in fondo gli rimproverano è il vero grande peccato italiano: di non essere stato ipocrita come tutti, di non essersi nascosto. Lo scriveva già Boccaccio: il peccato più grave è quello che traspare”.
Il Foglio sportivo - in corpore sano