Chanel n° Brad

Annalena Benini

Brad Pitt parla e ci guarda, un po’ sexy un po’ nouveau philosophe, e si guarda anche intorno perché forse avverte delle presenze incorporee alla Terence Malick, oppure si sta chiedendo chi si è messo addosso tutto questo profumo (è Chanel numero 5, Brad, ricordi? Lo spot, sette milioni di dollari di compenso, il primo uomo testimonial di un profumo femminile, Marilyn Monroe con il pizzetto).

    Brad Pitt parla e ci guarda, un po’ sexy un po’ nouveau philosophe, e si guarda anche intorno perché forse avverte delle presenze incorporee alla Terence Malick, oppure si sta chiedendo chi si è messo addosso tutto questo profumo (è Chanel numero 5, Brad, ricordi? Lo spot, sette milioni di dollari di compenso, il primo uomo testimonial di un profumo femminile, Marilyn Monroe con il pizzetto). In bianco e nero, smarrito e bellissimo, Pitt racconta che “il mondo gira e noi giriamo con lui”, i programmi svaniscono, i sogni prendono il sopravvento, ogni viaggio si conclude ma noi andiamo avanti e ovunque andiamo, lui sarà là. Non Brad, purtroppo, che scompare dopo trenta secondi di monologo oscuro, ma il profumo, Chanel n°5, “inevitable”. Inevitabile, come uno dei tantissimi commenti allo spot: “Preferisco la Skunk” (un tipo di marjiuana dal profumo pungente).

    E’ bello vedere un uomo, anzi l’incarnazione della celebrità perfetta e compassionevole, che bisbiglia cose prive di senso, recita frasi vagamente esistenzialiste attorno a una bottiglietta profumata e vendica, quanto a figure imbarazzanti, tutte le Nicole Kidman che prima lui hanno flirtato sopra grattacieli con sconosciuti sussurrando estasiate: che posto magnifico, e indossando una collana con le due “C” intrecciate, nel caso in cui non fosse abbastanza chiaro chi stava pagando lo spettacolo. Sono decenni che attrici meravigliose bisbigliano parole incomprensibili (da parodia di Fiorello), sembrano psicopatiche, o almeno drogate, sbarrano gli occhi perché senza un litro al giorno del loro profumo preferito si sentono indifese e disperate, fuggono dalla pazza folla, seducono passanti, giurano loro amore eterno e dopo un secondo li abbandonano con sorrisetti satanici.

    Adesso, finalmente, tocca a un uomo, con l’aggravante del tentativo di intellettualizzarlo: Brad Pitt si interroga sull’albero della vita e del destino, con l’unica certezza che dappertutto, qualunque cosa succeda, dovunque si vada, là ci sarà l’inevitabile: Chanel numero 5 (a ciascuno la libertà di considerarlo un fattore rassicurante oppure no, ma anche il dovere d’ora in poi affrontare le giornate con questa preziosa informazione). Per creare suspense nei giorni scorsi lo spot è stato anticipato online: Brad di schiena (no, non a figura intera come ai tempi felici di Thelma e Louise) pone brevi ma intense domande video che avranno reso orogoglioso e grato Gigi Marzullo: “Ti senti fortunato? Perché?”, “Vai da qualche parte? Dove?”, “Cos’è il mistero?”. Non è chiaro se sarà lui a darci le risposte, tra qualche giorno, oppure le troveremo nel profumo, dopo averlo indossato.
    Comunque, per quanto con mezzi ridicoli, lo scopo è stato raggiunto: in mezzo alla valanga di prese in giro di questo Brad Pitt commerciale in modo mistico e interrogativo, ecco la verità semplice dell’uomo oggetto anche suo malgrado: “Non si capisce cosa dice, ma che occhi oh my god”. E’ forse questo il senso della vita, del viaggio, del destino, dell’eau du parfum e dello spot. Con quella bocca può dire tutto ciò che vuole, non è il massimo della modernità, ma offre un’immensa soddisfazione e anche un certo senso del progresso sapere che adesso, al posto di Virna Lisi, c’è un altro tono di biondo liscio a reggere il gioco della bellezza. E a cercare di convincerci che lui, comunque, è più interessato alla bellezza interiore.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.