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La mezza gaffe di Romney rilancia Obama

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Novanta minuti di schermaglie intense e di colpi bassi nel secondo dibattito presidenziale ospitato la scorsa notte alla Hofstra Univeristy di Long Island (qui il video e qui la trascrizione integrale del debate). Gli opinionisti concordano: questa volta a prevalere è stato Barack Obama, più tonico e agguerrito rispetto all’opaca prestazione del 3 ottobre a Denver, anche se non in maniera netta come due settimane fa. Il sondaggio della Cnn dà la vittoria al presidente, 46 per cento a 39. Stessa distanza anche per la Cbs, 37 a 30.

    Novanta minuti di schermaglie intense e di colpi bassi nel secondo dibattito presidenziale ospitato la scorsa notte alla Hofstra Univeristy di Long Island (qui il video e qui la trascrizione integrale del debate). Gli opinionisti concordano: questa volta a prevalere è stato Barack Obama, più tonico e agguerrito rispetto all’opaca prestazione del 3 ottobre a Denver (leggi The Tank – Obama got crashed), anche se non in maniera netta come due settimane fa. Il sondaggio della Cnn dà la vittoria al presidente, 46 per cento a 39. Stessa distanza anche per la Cbs, 37 a 30.
     
    Mitt Romney, apparso prima sulla difensiva ma sempre in grado di tenere testa agli attacchi dello sfidante (Obama lo accusa di avere voluto la bancarotta del settore auto, Romney gli risponde che anche l’attuale Amministrazione ha aperto la procedura di bancarotta per General Motors e Chrysler), ha pagato la mezza gaffe riguardo l’assalto al consolato americano di Bengasi. “Prima che il presidente definisse quanto accaduto in Libia un atto terroristico sono passate due settimane”, ha detto l’ex governatore del Massachusetts. Obama, irritato, ha chiesto l’intervento della moderatrice Candy Crowley della Cnn, che ha smentito Romney confermando che le parole “act of terror” erano state usate dal commander in chief durante il discorso nel Giardino delle Rose della Casa Bianca il giorno dopo l’uccisione dell’ambasciatore Stevens.

    Più volte nel corso del confronto si è parlato di Cina. Romney assicura che in caso di elezione farà rispettare a Pechino le regole della concorrenza, Obama risponde che l'ex governatore del Massachusetts "non è la persona migliore per usare il pugno duro con la Cina, visto che la sua compagnia privata ha investito in quel paese". Romney accusa il colpo e più tardi nel corso del dibattito torna sul tema: "Anche Obama ha un fondo pensione che investe in Cina", scatenando subito la risposta del presidente: "La mia pensione, però, è inferiore al suo stipendio".

    Che le cose siano andate bene al presidente in carica, lo si capisce dai commenti su Twitter. Bill Maher nota nell’”allentamento della tensione al collo di Andrew Sullivan un segnale della vittoria obamiana”, mentre più diretto è il columnist del Washington Post Ezra Klein: “Romney sembra incazzato”. E se Laura Ingraham ringrazia “il buon Dio che ha messo fine al dibattito”, Nicholas Kristof è più equilibrato: “Romney e Obama sono apparsi entrambi forti, e nessuno dei due ha commesso disastri. Se devo dire chi ha vinto, scelgo Obama solo perché la sua prestazione è molto migliorata rispetto a Denver”.