Industriali senza padroni
I Piccioni continuano a mettere in crisi la sinistra francese
I Pigeons, i Piccioni (in italiano sarebbero più polli) raggiungono quota 70.000. Il gruppo dei piccoli e medi imprenditori francesi stufi di pagare troppe tasse continua a crescere su Facebook, ma incassata la prima vittoria politica con l'abolizione delle nuove tasse sulle start-up, finiscono sotto il fuoco (per niente amico) dei media. I giornali non li hanno mai amati, a partire dal Monde, ma l'attacco frontale è arrivato da Audrey Pulvar, direttrice del magazine punk-snob Les Inrockuptibles, e compagna del ministro più vendoliano del governo Ayrault.
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Roma. I Pigeons, i Piccioni (in italiano sarebbero più polli) raggiungono quota 70.000. Il gruppo dei piccoli e medi imprenditori francesi stufi di pagare troppe tasse continua a crescere su Facebook, ma incassata la prima vittoria politica con l'abolizione delle nuove tasse sulle start-up, finiscono sotto il fuoco (per niente amico) dei media. I giornali non li hanno mai amati, a partire dal Monde, ma l'attacco frontale è arrivato da Audrey Pulvar, direttrice del magazine punk-snob Les Inrockuptibles, e compagna del ministro più vendoliano del governo Ayrault, quell'Arnaud Montebourg arrivato terzo alle primarie del partito socialista e predicatore della la de-globalizzazione, come recita il titolo di un suo libro pubblicato da Flammarion, e oggi addetto al redressement productif, la riconversione industriale.
La sua compagna, quarantenne, nata in Martinica, già telegiornalista, una specie di Rula Jebreal francese, e direttrice (tra le polemiche) da qualche mese di Les Inrock, nel suo edito di due giorni fa, ha sfottuto senza pietà i Piccioni. "Piangono. A sentire le lamentazioni sul web si direbbe che alcuni patrons siano pronti a stracciarsi le vesti e rotolarsi per terra dalla disperazione" scrive Pulvar, sottolineando come i patrons siano riusciti a ottenere in pochi giorni la "resa" del ministro dell'Economia sulla nuova tassa sulla vendita di rami d'impresa. Una tassa che nella finanziaria 2013 sarebbe dovuta passare dal 19 al 60 per cento e che avrebbe ammazzato in particolare le imprese innovative; è la misura intorno alla quale è esplosa la protesta dei Piccioni. All'edito risponde oggi sull'Huffington Post francese Patrick Robin, fondatore dell'agenzia di web marketing 24h00. Sempre sull'HuffPo quest'estate, Robin aveva scritto un intervento intitolato Non dite a mia madre che sono un imprenditore di sinistra, lei crede che io sia diventato un ricco stronzo, in cui sottolineava alcuni dei temi che poi sono diventati propri dei Pigeons: i piccoli imprenditori delle start-up non fanno vacanze, rischiano, se va bene creano benessere e occupazione. "Siamo gente della middle class" - scrive Robin - "con età media di 32 anni, abbiamo imprese che crescono del 24% annuo. E il capo azienda guadagna in media 2,6 volte il salario medio dei suoi dipendenti". Insomma, non sono miliardari contro cui invocare tribunali del popolo.
Ma la Pulvar invoca il plotone, e castiga anche - con cortocircuito matrimoniale ormai tipico dell'era Hollande - la ministra della piccola e media impresa Fleur Pellerin (collega del compagno Montebourg); la quale aveva sostenuto che "è normale che chi ha creato un'impresa possa arricchirsi anche molto. In Francia, c'è sempre stato un problema con i soldi e col successo". Qui invece Pulvar attacca un pistolotto sottolineando che "il successo non si misura col conto in banca, altrimenti Serge Haroche, premio Nobel per la fisica, sarebbe un fallito". Infine, "speriamo che non ci sia alcuna coincidenza tra questa love parade davanti alle imprese più floride e i lacrimogeni lanciati in faccia ai dipendenti di Ford Peugeot o Arcelor" (che sono poi tutti dossier che segue il marito, tra l'altro).
Però Pulvar se la prende anche con Pierre Chappaz, fondatore di Kelkoo, e soprattutto Marc Simoncini, inventore di Meetic (due siti certamente da lei non frequentati); i due sono i volti più noti tra i testimonial dei Piccioni, e sono tra i pochi milionari del gruppo, dunque molto stigmatizzati. Il riferimento a Simoncini però non è felice: perché l'imprenditore di origine italiana (con nonno comunista marchigiano, tra l'altro, come ama ricordare) dopo aver fondato e venduto il sito di incontri online ha investito in una linea di occhiali low cost. Mentre la Pulvar giusto qualche giorno fa è stata fotografata tra le polemiche con un paio di occhiali da 15 mila euro (e su twitter giustamente ha scritto che del denaro che guadagna fa quello che vuole).
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