Ma lasciateci un po' in pace, allo stadio siamo brutti, sporchi e cattivi

Lanfranco Pace

Sabato 20, ore 16. Il giornalista Giampiero Amandola del Tgr Piemonte intervista i primi tifosi in arrivo allo Juventus Stadium di Torino per la partita contro il Napoli. Parlano delle solite cose, scaramanzia, tattica, scommettono su chi vincerà e chi segnerà. Ogni tanto si sente che la Juventus sa solo rubare e il vecchio insulto “Vesuvio, lavali tu”. Poi un altro juventino dice che non è questione di nord centro o sud perché i napoletani sono dappertutto, come i cinesi, cosa che i napoletani stessi sono soliti dire di sé.

    Sabato 20, ore 16. Il giornalista Giampiero Amandola del Tgr Piemonte intervista i primi tifosi in arrivo allo Juventus Stadium di Torino per la partita contro il Napoli. Parlano delle solite cose, scaramanzia, tattica, scommettono su chi vincerà e chi segnerà. Ogni tanto si sente che la Juventus sa solo rubare e il vecchio insulto “Vesuvio, lavali tu”. Poi un altro juventino dice che non è questione di nord centro o sud perché i napoletani sono dappertutto, come i cinesi, cosa che i napoletani stessi sono soliti dire di sé. A questo punto il giornalista aggiunge: “E voi li distinguete dalla puzza con molta signorilità?”. E l’altro, “sì con eleganza”. Qualche ora prima e a qualche centinaia di chilometri, il Livorno ospita il Verona, partita di serie B. In curva sventolano bandiere rosse con falce e martello, Pd, Rifondazione, Comunisti italiani boh, fatto sta che gli ultras cantano sull’aria de “i campioni dell’Italia siamo noi”, “nelle foibe ci mettiamo pure voi”. I tifosi del Verona replicano insultando Piermario Morosini, il “Moro”, calciatore del Livorno stroncato sei mesi fa da un infarto sul campo del Pescara. Andrea Mandorlini, allenatore del Verona, prima della partita dice di odiare Livorno e di essere orgoglioso di esserne ricambiato in egual misura. Alla fine della partita, vinta, si rivolgerà al pubblico di casa alzando il dito medio. Lui è di Ravenna ma è così pazzo di Verona che si farebbe tatuare una scala: parole accolte dagli ultras in delirio e dal sindaco Flavio Tosi con un sorriso molto soddisfatto. Non è volato uno schiaffo, né a Torino né a Livorno, né prima né durante né dopo le partite. Nessuna violenza, nessun atto di vandalismo. Sfottò pesanti, truci: ma per questo è il caso di parlare di incultura, di barbarie dilagante, di punizioni e rieducazioni da minculpop? Gli stadi sono catini dove si affiggono identità amicizie e inimicizie, dove ci si sfoga: sono luoghi per eccellenza della ferocia verbale e della reazione irrazionale ed è così in tutta Europa. Il giornalista del Tgr ha fatto il suo lavoro, forse avrebbe potuto evitare quel doppio senso che il tifoso non ha colto e che si è rivelato fuori luogo.

    Merita per questo che lo si metta in croce? L’Usigrai, falsa buona coscienza dell’informazione nazionale, redige un comunicato grondante indignazione contro di lui. L’Ordine dei giornalisti apre un’inchiesta. La Rai a due teste ma a un solo pugno lo sospende. Luigi De Magistris lo invita a Napoli perché si corregga da stereotipi che però all’evidenza non ha. “Vanto”, ovvero associazione per la Valorizzazione autentica della napoletanità a tutela dell’orgoglio, invece di ricordare Napoli come la città che venti anni fa seppe inventare lo striscione “Giulietta è ’na zoccola”, esempio a tutto oggi insuperato di genialità e cattiveria, ha ripescato Alberto Angela. In un reportage dalla reggia di Caserta racconta che i Borboni praticavano l’igiene personale ben prima del re di Francia e quando i Savoia videro per la prima volta un bidet lo catalogarono come “strano oggetto a forma di chitarra”. Igiene intima e coesione sociale: i cardini della cultura napoletana, secondo il sindaco e i suoi sodali. Quanto a Mandorlini dovrà vedersela con la giustizia sportiva. La procura federale lo ha deferito alla commissione disciplinare per “espressioni lesive e discriminatorie finalizzate a denigrazione e insulto territoriale, propaganda ideologica inneggiante a comportamenti discriminatori nei confronti della città di Livorno”. Il presidente federale Abete vuole che la ventina di tifosi veronesi che hanno insultato la memoria del “Moro” sia punita in modo esemplare. E non manca un deputato: Anna Paola Concia del Pd ha annunciato sdegnata interrogazione alla Camera. Per ora, almeno così sembrerebbe, passano in cavalleria i cori sulle foibe. Autorevoli autorità del paese, siete sicuri di non aver niente di meglio da fare?

    • Lanfranco Pace
    • Giornalista da tempo e per caso, crede che gli animali abbiano un'anima. Per proteggere i suoi, potrebbe anche chiedere un'ordinanza restrittiva contro Camillo Langone.