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Obama off the record e quel ko mancato a Boca Raton

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Terminata la stagione dei dibattiti, Barack Obama e Mitt Romney tornano sul territorio per l’ultima fase della campagna elettorale: comizi negli otto-dieci-dodici swing states dove si deciderà chi sarà presidente. Romney sa che molto del suo destino si giocherà in Ohio (dove Obama mantiene un buon vantaggio, secondo i sondaggi), anche se potrebbe arrivare alla Casa Bianca sfruttando altre improbabili combinazioni: “E’ vero, l’Ohio può anche non essere necessario, ma è consigliabile pensare di vincere qui”, ha detto Rob Portman, che dello stato del midwest è senatore ed è anche uno dei più ascoltati consiglieri dell’ex governatore del Massachusetts.

    Terminata la stagione dei dibattiti, Barack Obama e Mitt Romney tornano sul territorio per l’ultima fase della campagna elettorale: comizi negli otto-dieci-dodici swing states dove si deciderà chi sarà presidente. Romney sa che molto del suo destino si giocherà in Ohio (dove Obama mantiene un buon vantaggio, secondo i sondaggi), anche se potrebbe arrivare alla Casa Bianca sfruttando altre improbabili combinazioni: “E’ vero, l’Ohio può anche non essere necessario, ma è consigliabile pensare di vincere qui”, ha detto Rob Portman, che dello stato del midwest è senatore ed è anche uno dei più ascoltati consiglieri dell’ex governatore del Massachusetts.

    Bisognerà aspettare qualche giorno per capire se il terzo dibattito (che per i grandi network  e gli analisti politici è stato vinto con ampio margine dal presidente in carica) sposterà qualcosa nella dinamica della corsa. Quel che è certo, è che non c’è stato il colpo del ko che Obama cercava (sul modello di quanto fece Ronald Reagan nel 1980 con il suo “Are you better off?”.

    Nate Silver, mago dei numeri e dei modelli statistici, rivede leggermente al ribasso le probabilità di Obama di vincere le elezioni: dal 70,3 per cento di ieri al 68,1 per cento di oggi. Cifre altissime, anche perché la mappa del collegio elettorale è ancora dalla sua parte.

    Prudente David Axelrod, guru del presidente in carica: “Noi crediamo di essere avanti, sia a livello nazionale sia negli stati-chiave. Rimango convinto del fatto che vinceremo questa partita”, ha detto alla Cbs. Jim Messina, capo della campagna obamiana, addirittura non dà per persa neppure la North Carolina: “Siamo vicinissimi anche lì”.

    Intanto in Iowa – uno degli stati da sempre più incerti – scoppia una piccola grana per l’inquilino della Casa Bianca: il direttore del Des Moines Register accusa di aver ricevuto una telefonata di Obama pochi giorni prima che il più importante quotidiano dell’Iowa pronunci l’endorsement sulla corsa alla Casa Bianca (l’appuntamento è per sabato sera sul sito web del giornale). La conversazione avrebbe avuto come oggetto “la visione del presidente sul secondo mandato”. Il problema è che nulla di quanto detto da Obama può essere divulgato. La conversazione – per esplicita condizione posta dalla Casa Bianca – era off the record. “Penso che ai nostri lettori sarebbe piaciuto sapere cosa pensa il presidente, ma purtroppo non possiamo dire nulla”, ha scritto il direttore Rick Green.