Sette giorni al verdetto, tra Sandy e il Minnesota
A una settimana esatta dal voto che deciderà chi tra Barack Obama e Mitt Romney governerà gli Stati Uniti per il prossimo quadriennio, la campagna elettorale si prende una pausa e tutta l’attenzione va a Sandy (qui la slideshow delle foto raccolte dal New York magazine) , l’uragano – poi declassato a tempesta tropicale – che ha colpito nella notte il New Jersey e New York City. Almeno venti i morti e numerosi i blackout.
Leggi Dentro Sandy di Mattia Ferraresi
A una settimana esatta dal voto che deciderà chi tra Barack Obama e Mitt Romney governerà gli Stati Uniti per il prossimo quadriennio, la campagna elettorale si prende una pausa e tutta l’attenzione va a Sandy (qui la slideshow delle foto raccolte dal New York magazine) , l’uragano – poi declassato a tempesta tropicale – che ha colpito nella notte il New Jersey e New York City. Almeno venti i morti e numerosi i blackout.
In America già ci si chiede se Sandy cambierà la dinamica della corsa alla Casa Bianca, se sarà una specie di “October surprise”. John Cassidy sul New Yorker si interroga se Obama potrà recuperare su Romney e assicurarsi la rielezione.
I sondaggi sono ancora contrastanti: Romney avanti a livello nazionale (+0,8 per cento sul rivale), ma indietro negli stati chiave, nonostante Rasmussen abbia ieri per la prima volta assegnato due punti di vantaggio al candidato repubblicano in Ohio.
Il numero degli stati incerti sembra aumentare, e anche terre saldamente democratiche vedono Obama e Romney separati da pochi punti. E’ il caso del Minnesota (che neppure Ronald Reagan riuscì a conquistare): quattro anni fa McCain perse di dieci punti, ma ora le cose potrebbero essere diverse. Un sondaggio locale assegna a Obama un vantaggio di soli tre punti, e i repubblicani hanno iniziato a bombardare lo stato di spot pubblicitari. Qualcuno però, come Jonathan Chait , sostiene che è un bluff: serve solo per mobilitare l’elettorato e galvanizzarlo, facendo intendere che la vittoria è possibile.
Più in gioco è il Wisconsin (altro stato tradizionalmente democratico). Romney scommette sull’effetto-Ryan, che del Wisconsin è da più di un decennio rappresentante al Congresso. E proprio il candidato vicepresidente si mostra ottimista sull’impresa: “I feel very good”.
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