Soci e ambizioni politiche di Proto, aspirante scalatore di Rcs
Siete intenzionati a comprare una quota della Rcs, Rizzoli Corriere della Sera? “Non siamo interessati per niente”. Ma conoscete il signor Proto? “No, ripeto che non siamo interessati”. Chi risponde alle domande del Foglio è Sanjey Roy, il portavoce della Dlf Limited, società finanziaria e immobiliare indiana capitanata dall’ottuagenario Kushal Pal Singh.
Alessandro Proto, Ceo della Proto Organization, non ha dimostrato l'esistenza del patto parasociale avente ad oggetto le azioni di Rcs. E' quanto si legge in una nota della Commissione, diffusa "a seguito dell'inottemperanza alla richiesta della Commissione di diffondere informazioni necessarie per l'informazione del pubblico da parte dei soggetti che nella comunicazione trasmessa in data 4 ottobre u.s. dal sig. Alessandro Proto vengono indicati come aderenti a un patto parasociale avente ad oggetto azioni RCS Mediagroup"
Roma. Siete intenzionati a comprare una quota della Rcs, Rizzoli Corriere della Sera? “Non siamo interessati per niente”. Ma conoscete il signor Proto? “No, ripeto che non siamo interessati”. Chi risponde alle domande del Foglio è Sanjey Roy, il portavoce della Dlf Limited, società finanziaria e immobiliare indiana capitanata dall’ottuagenario Kushal Pal Singh. Si tratta del dodicesimo uomo più ricco dell’India (130esimo al mondo) che secondo quanto dichiarato da Alessandro Proto, manager della società finanziaria Proto Organization, ha comprato, insieme con lui e altri, il 2,77 per cento della cassaforte Rcs nella forma di un patto di sindacato. Dalla società di Nuova Delhi dicono di non conoscerlo e non sembrano volere partecipare al suo progetto: gli investimenti, dunque, non arrivano dalla compagnia asiatica. Alla Consob vogliono capire di più sull’identità degli imprenditori del patto: oltre ai dati anagrafici ricevuti, l’Autorità intende reperire ulteriori informazioni. Gli accertamenti sono in corso. Singh è considerato l’asso del poker per il finanziere milanese di 37 anni. E’ un pezzo grosso, ha liquidità per 7,3 miliardi di dollari e un business piuttosto solido. Gli altri pattisti sono l’americano Paulius Broad, immobiliarista di New York, e il brasiliano Jorge Froemming, un imprenditore di Porto Alegre. Sempre seguendo la “pista indiana”, nella rosa dei nomi si trova Bushra Alrazmi che, secondo quanto riportato dal quotidiano Italia Oggi, è un’imprenditrice dell’acciaio di Mumbai. Il Foglio ha chiesto informazioni ad alcuni esperti mondiali del settore con base in India che masticano acciaio ogni giorno: non ne hanno ancora sentito parlare. Non è detto che sia un fantasma. Ma se chi si occupa di acciaio e finanza, come gli esperti di Platts Steel, non ha prove della sua esistenza, è quantomeno improbabile, dicono le malelingue, che Alrazmi sia in grado di acquisire lo 0,7 per cento del Corriere per un valore di 7,2 milioni di euro (500 milioni in rupie). Se fosse così, si ragiona in ambienti finanziari, dovrebbe essere almeno una produttrice di medio calibro. Il beneficio del dubbio è comunque salvo perché l’India è sconfinata e brulicante di attività imprenditoriali, anche micro, molto difficili da scandagliare.
L’ambizione di Proto non si è però fermata alla volontà di riunire dei soci per sedere nel cda più influente della finanza italiana, dove si prepara un aumento di capitale tra 500 e 800 milioni in febbraio-marzo. Proto settimane fa aveva anche avanzato un’offerta per rilevare il 5,1 per cento di Rcs dalla holding della famiglia Benetton (Edizione) a 3 euro per azione, circa il doppio del valore di Borsa. I Benetton hanno rifiutato. E Proto non ha escluso in futuro di fare offerte a Diego Della Valle, patron di Tod’s e anch’egli azionista del Corriere. La volontà di Proto di farsi largo è anche politica: si candiderà alle primarie del Pdl programmate per il 16 dicembre, dice al Foglio il diretto interessato. Sull’identità dei pattisti Proto precisa che “si tratta di persone riconducibili ai nominativi comunicati, anche familiari di essi, che hanno dunque disponibilità e accesso al patrimonio liquido e finanziario delle loro famiglie e sono nostri clienti da tempo”, dice il manager. “Quindi c’è ancora, ed è ferma, la volontà di comprare una quota sempre più consistente in Rcs”. Ma qual è il motivo dell’intervento? “Per me è un investimento strategico – afferma – perché è un’opportunità personale come giovane imprenditore per crescere ed emergere, per i miei soci invece è un’opportunità di guadagno perché sono convinto che il titolo abbia un ampio margine di rialzo in futuro rispetto al prezzo attuale”. Oltre che ambizioso pare anche audace per il confronto aperto con la Consob. Sulla quale Proto stesso dice di avere “acceso un faro”.
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