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Il momentum di Obama
Non è solo Nate Silver a dire che Barack Obama ha ormai la strada in discesa verso la Casa Bianca (79 per cento di probabilità di vittoria), ma anche i sondaggi pubblicati ieri. Mitt Romney rallenta, non solo nel voto nazionale. L’Ohio sembra ormai perduto, così come le speranze di portare nella colonna del Gop Wisconsin, Iowa e Michigan. Karl Rove, però, non è d’accordo: per l’ex stratega di George W. Bush, i repubblicani sono in vantaggio e le possibilità di conquistare la presidenza sono ancora molto alte, scrive sul Wall Street Journal.
Leggi Romney, l’eroe accettabile di Stefano Pistolini
Non è solo Nate Silver a dire che Barack Obama ha ormai la strada in discesa verso la Casa Bianca (79 per cento di probabilità di vittoria), ma anche i sondaggi pubblicati ieri. Mitt Romney rallenta, non solo nel voto nazionale. L’Ohio sembra ormai perduto, così come le speranze di portare nella colonna del Gop Wisconsin, Iowa e Michigan. Karl Rove, però, non è d’accordo: per l’ex stratega di George W. Bush, i repubblicani sono in vantaggio e le possibilità di conquistare la presidenza sono ancora molto alte, scrive sul Wall Street Journal.
Sui sondaggi folli e contrastanti (capita che due rilevazioni fatte lo stesso giorno sulla Viriginia assegnino una lo stato a Obama e l’altra a Romney) tenta una spiegazione Sean Trende su Real Clear Politics: cosa si nasconde dietro sondaggi così divergenti?
Se 21 quotidiani che nel 2008 si erano schierati con Obama oggi hanno cambiato opinione e scelgono l’appoggio a Romney, è l’uragano Sandy ad aver fermato il momentum magico del candidato repubblicano. Ne è convinto Dan Amira, che sul New York Magazine racconta come la tempesta perfetta sta spingendo il presidente uscente verso la riconferma.
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