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Se l'Economist sceglie Obama, Mr. Burns si schiera con Romney

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E’ l’ultimo weekend prima del grande martedì elettorale in cui gli americani sceglieranno il loro prossimo presidente (qui la mappa aggiornata). Barack Obama, spinto anche da Sandy, sembra aver recuperato su Mitt Romney, consolidando il vantaggio negli swing-states, gli stati incerti dove si deciderà tutto. Eppure, la prospettiva di un voto spaccato (voto popolare a Romney e collegio elettorale a Obama) continua a essere possibile: Ezra Klein e Chris Cillizza del Washington Post ne discutono (qui il video) ricordando il precedente del 2000.

Leggi Un cicinin di Wisconsin di Mattia Ferraresi

    E’ l’ultimo weekend prima del grande martedì elettorale in cui gli americani sceglieranno il loro prossimo presidente (qui la mappa aggiornata). Barack Obama, spinto anche da Sandy, sembra aver recuperato su Mitt Romney, consolidando il vantaggio negli swing-states, gli stati incerti dove si deciderà tutto.
    Eppure, la prospettiva di un voto spaccato (voto popolare a Romney e collegio elettorale a Obama) continua a essere possibile: Ezra Klein e Chris Cillizza del Washington Post ne discutono (qui il video) ricordando il precedente del 2000.
    Il candidato repubblicano ha deciso di tenere un comizio in Pennsylvania, domenica prossima, probabilmente nelle regioni sud-orientali dello stato. L’obiettivo è tentare di giocarsi una carta di riserva se l’Ohio (come indicano i sondaggi) sarà vinto da Barack Obama. In Pennsylvania il presidente uscente è sempre stato avanti nelle rilevazioni statistiche, ma qualche sondaggio degli ultimi giorni ha indicato che il margine tra i due sfidanti si è ridotto.
    A dare una mano a Obama ci pensa ancora Bill Clinton, che anche sta attraversando gli Stati Uniti per aiutare la causa dell’attuale inquilino della Casa Bianca. Solo questa settimana Clinton si è visto in Florida, Colorado, Minnesota, Ohio e Iowa. In almeno 40 eventi organizzati per sostenere i candidati dem alla Camera dei Rappresentanti lui ha preso la parola. Si è recato poi in Arizona, Connecticut, North Dakota e Indiana con l’unico scopo di tirare la volata ai candidati del partito al Senato.

    Intanto continuano gli endorsement: dopo quello tiepido dell’Economist e quello di Michael Bloomberg a favore di Obama, arriva quello del Signor Burns. Lui è per Romney.

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