La delusione è un fiume amaro, il mio Cav. ha sprecato tutto quel talento
“Ma è matta?” – chiese il Cav. a Iva Zanicchi. “Mi piacerebbe provare…”. “Ma no, lei fa un lavoro bellissimo, è amata dalla gente. Poi cambierà tutto, comincerà a sentire astio e odio…”. Ma, testarda lei, Iva la spuntò. E lasciò così i fasti (e un principio di noia) della conduzione di “Ok, il prezzo è giusto” per candidarsi alle elezioni europee con Forza Italia. “Forse anche un po’ il sogno di mio padre, che aveva sempre desiderato fare politica”.
Roma. “Ma è matta?” – chiese il Cav. a Iva Zanicchi. “Mi piacerebbe provare…”. “Ma no, lei fa un lavoro bellissimo, è amata dalla gente. Poi cambierà tutto, comincerà a sentire astio e odio…”. Ma, testarda lei, Iva la spuntò. E lasciò così i fasti (e un principio di noia) della conduzione di “Ok, il prezzo è giusto” per candidarsi alle elezioni europee con Forza Italia. “Forse anche un po’ il sogno di mio padre, che aveva sempre desiderato fare politica”. La prima volta non ce la fece, “ma io sono montanara, e niente come l’insuccesso mi fa insistere”, e tentò con la seconda campagna elettorale, giri tra mercati e osterie, tutti alla fine a cantare “Un fiume amaro”: fuori, dopo due mesi, per un pugno di voti. Prima dei non eletti, subentrò a un dimissionario. Terza campagna elettorale, io ti darò di più: così, successo pieno. E adesso? “Adesso tra un paio di anni si chiude”, annuncia l’eurodeputata Zanicchi Iva. “Finisce qui. E’ stato bello, un’esperienza che ci voleva, che ho preso molto sul serio: ho il 95 per cento di presenze, la stima di tanti colleghi – all’inizio ero solo ‘Zingara’ o ‘la cantante’ – ho visto molto della miseria del mondo come vicepresidente della commissione Sviluppo. Grazie a tutti, ma sono delusa dagli uomini”. Delusa anche da Berlusconi, onorevole Zanicchi? “Io ho creduto in Berlusconi ciecamente, quando è sceso in politica. Ma come posso dire che non sono delusa?”. Come prima, più di prima, ama il Cav. – e per questo la delusione è più forte: per lo spreco che l’uomo ha fatto delle sue possibilità. “So il valore di quella persona, com’è umanamente, so ciò che avrebbe potuto fare… Ma non ha fatto quello che aveva promesso, ha commesso qualche leggerezza di troppo”. E non certo per incapacità, anzi: proprio da qui nasce la mestizia di oggi. “Credo di conoscerlo un po’, e certo l’ho sempre amato moltissimo, gli ho sempre riconosciuto una marcia in più rispetto agli altri”. Il tono dell’onorevole Zanicchi si alza: “Non puoi sprecare questa capacità che Dio ti ha dato! Perché buttarla via? Per accontentare tutti? Per non dire mai di no?”. Ricorda che certo, il Cav. “ha subìto attacchi sconsiderati, ha spaventato davvero il sistema, ha scardinato il vecchio che c’era”, ma il pantano attuale lo stesso non si giustifica. “Adesso parlo come se fossi la mamma di Berlusconi, gli farei tottò sul sederino. Ha sprecato un bene pazzesco avuto in dono dalla natura. Non lo frequento, ma da quello che leggo capisco che tutte quelle persone attorno gli pesano, gli impediscono di ragionare – lo osannano, gli dicono che è il migliore di tutti, lo fanno sentire il figlio di Dio. Non è facile sottrarsi a tutto questo: succedesse a me, mi sentirei anch’io la moglie di Giove…”.
Un sospiro: “Forse, chissà, adesso è troppo tardi. Berlusconi è fondamentalmente una persona buona, fatica a dire di no. E invece questo è il momento in cui dovrebbe prendere in mano una bella ramazza, un aspirapolvere potente, potrebbe ancora dare un colpo d’ala. E comunque, per me resterà sempre una persona straordinaria”. E il futuro come lo immagina, Iva Zanicchi? “Adesso ho l’impressione che si vada verso il niente. Lo sento nell’aria, nelle cose che la gente dice. Ogni lunedì vado al mercato di Lesmo, incontro le persone tra le bancarelle, tutti chiedono cosa fare, cosa succederà. Molti sono elettori del Pdl: che facciamo? dove andiamo? cosa votiamo? Ascolto, come ascoltavo quando cantavo, ma mica è facile rispondere”. La stagione del Cav. sembra in ogni modo chiusa. “Ma dov’è questo nuovo leader? Ci sono gli uomini, ma se non li metti in condizione… Alfano è capace, ci ho parlato. Ma se gli tagliano continuamente le ali, non volerà mai, se in continuazione si ripete: c’è, non c’è, chissà…”. Faranno le primarie. “Le faranno? Mah, cinque giorni di tempo per raccogliere diecimila firme in tutta Italia… E chi si presenta, poi? Non gliene frega niente a nessuno. Berlusconi potrebbe pure dire, all’ultimo momento, che non le vuole, che non servono, e così non si faranno. Sennò, mi presento anch’io”, ride Iva Zanicchi. Racconta dei suoi fratelli, tutti molto più accesi nel sostegno a Berlusconi. “Alla fine, sono io la più critica. Ma mi pare che non ci sia più nessuna zingara in giro per poter leggere nel futuro del partito. Ma è stato bello…”. Finché è durato. E forse per Iva la storia, cominciata pensando che il prezzo giusto fosse quello dell’impegno, si è un po’ mutata in un fiume amaro.
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