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Cina, la settimana decisiva di Shibada
A Pechino siamo entrati nell’ultima settimana di Shibada (diciottesimo congresso), l’evento che certificherà il cambio di leadership al governo della Cina. Dopo la quarta generazione guidata dalla coppia Hu Jintao e Wen Jiabao, toccherà alla quinta. Presidente sarà Xi Jinping, primo ministro Li Keqiang. Oltre alle due massime cariche dello stato si nomineranno anche gli altri cinque o sette componenti del Comitato permanente.
A Pechino siamo entrati nell’ultima settimana di Shibada (diciottesimo congresso), l’evento che certificherà il cambio di leadership al governo della Cina. Dopo la quarta generazione guidata dalla coppia Hu Jintao e Wen Jiabao, toccherà alla quinta. Presidente sarà Xi Jinping, primo ministro Li Keqiang. Oltre alle due massime cariche dello stato si nomineranno anche gli altri cinque o sette componenti del Comitato permanente. Forse ci sarà spazio anche per una donna, LiuYandong. Qui l’infografica del Wall Street Journal per capire come è composto (e spartito) il potere cinese.
Nel suo discorso di apertura del Congresso, il presidente uscente Hu Jintao ha garantito che entro il 2020 il prodotto interno lordo della Cina raddoppierà e che per quella data sarà raggiunto l’obiettivo di dar vita a una “società armoniosa”. Nessuna apertura a cambiamenti del sistema politico, compreso il multipartitismo.
Con le elezioni per la Casa Bianca appena passate, l’Atlantic si è divertito – riprendendo quanto scrivono in questi giorni i netizens cinesi sul Web – a pubblicare l’ipotetica mappa elettorale del paese se anche lì il presidente fosse eletto a suffragio universale. In rosso le province che andrebbero ai comunisti, in blu quelle assegnate ai nazionalisti. Come finirebbe? Qui l’esito.
Il Washington Post si sofferma sulla moglie di Xi Jinping, la popolarissima cantante folk Peng Liyuan, destinata con ogni probabilità a lasciare il palco non appena suo marito prenderà il posto di Hu Jintao.
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