Niente futuro senza un Cav. Fondatore, ma per la destra è disincanto. Parla La Russa

Stefano Di Michele

“Ci sarà sempre il centrodestra, non so con che forza, non so con che nome, ma ci sarà…”. E’ l’anniversario dell’abbandono del Cav. di Palazzo Chigi. L’anno prossimo commenteremo quello della fine del Pdl? Ignazio La Russa non cede allo sconforto, ma neanche si sforza di fare l’ottimista a tutti i costi. “Quando Berlusconi ha indicato Alfano, avevamo capito che si tracciava un percorso che doveva vivere più a lungo di una classe dirigente. E’ quella proiezione verso il futuro che adesso vedo in pericolo, nelle maglie della paura per il presente”.

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    Roma. “Ci sarà sempre il centrodestra, non so con che forza, non so con che nome, ma ci sarà…”. E’ l’anniversario dell’abbandono del Cav. di Palazzo Chigi. L’anno prossimo commenteremo quello della fine del Pdl? Ignazio La Russa non cede allo sconforto, ma neanche si sforza di fare l’ottimista a tutti i costi. “Quando Berlusconi ha indicato Alfano, avevamo capito che si tracciava un percorso che doveva vivere più a lungo di una classe dirigente. E’ quella proiezione verso il futuro che adesso vedo in pericolo, nelle maglie della paura per il presente”. Anche per la lista del Cav.? “Non gliel’ho mai sentito dire. Anzi, davanti a noi l’ha sempre smentita. Se penso a un ruolo per Berlusconi nel futuro centrodestra, mi viene in mente quello che ricopre nel Milan: non è l’allenatore, non è il presidente, però ha la massima influenza. Un ruolo di grande eminenza grigia. Al Milan mica cambiano l’allenatore senza ascoltarlo prima…”. Alfano lo ha paragonato al ruolo di Scalfari rispetto a Repubblica… “Di fondatore. Un grande ruolo. Ho parlato con Alfano, mi ha spiegato l’intento elogiativo. Del resto, a Repubblica, chi osa contraddire Scalfari?”. Resta la sensazione di sfarinamento. “Molto per colpa di chi teme che con un partito guidato da Alfano non abbia futuro politico, le varie ‘amazzoni’ e non solo”. Vanno a istigare il Cav.? “Ognuno gli riporta la sua opinione, il proprio sguardo”. E sono occhi interessati? “Anche legittimamente interessati. Quando una deputata è stata scelta da Berlusconi, adesso magari teme di non fare più la parlamentare. Crede, legittimamente, nella sua visione… Noi siamo convinti che senza un ruolo importante di Berlusconi il centrodestra farà fatica ad avere un futuro. Ma sarà altrettanto difficile avere un futuro se Berlusconi rinuncia al ruolo di fondatore per conservare quello di giocatore. C’è bisogno sia di Alfano in campo che di un regista: se elimi una delle due cose, l’intero progetto salta”.

    Dice l’ex esponente di An che “i modi possono essere diversi, l’importante è che il progetto sia chiaro: un fondatore e chi deve dare profondità. Tutto il resto viene dopo. Se invece non si capisce…”. Allora? “La Santanchè ha detto che Berlusconi ha cambiato idee molte volte. Oggi sono d’accordo con la Santanchè. Abbiamo sostenuto Monti, abbiamo attaccato Monti, abbiamo sostenuto nuovamente Monti, facciamo le primarie, non facciamo le primarie, facciamo le primarie lo stesso… Facile che l’elettorato sia disorientato”. Come è avvenuto in Sicilia, rievoca La Russa, col partito diviso rispetto a “un ottimo candidato come Musumeci”, e tra Pdl e liste vicine si è arrivati  al 26 per cento, “in quelle condizioni più che un voto di fiducia sembra un voto di necrofilia”. Assicura l’ex ministro che il Cav. è molto democratico, ascolta, “che poi si convinca è un altro discorso”, prende atto della situazione senza chiedere una votazione. Sarà. Intanto aumenta il malessere di voi ex di An. E’ così? “E’ vero, soprattutto a livello del nostro elettorato. Io e Gasparri abbiamo idee chiare: appoggiamo Alfano per continuare a seguire il percorso iniziato con la nascita del Pdl: unire tutti gli italiani che non vogliono stare con la sinistra”. E quello che gli ex di An diranno al resto del Pdl il 17 novembre, a Milano, in un convegno al quale parteciperà anche Alfano. Titolo: “La destra del Pdl per far rinascere il centrodestra. Mai con la sinistra”. Chiaro. E se non fosse possibile? “Io non mi rassegnerò mai a stare in un governo di coalizione con la sinistra, in un governo di tecnici. Davanti a una prospettiva genere Monti bis o intesa col Pd, o stiamo tutti insieme all’opposizione o, se ciò non sarà chiaro già prima della campagna elettorale, nascerebbe un altro strumento per dire pubblicamente all’elettorato di centrodestra: mai più Monti, mai con la sinistra, mai più governo dei tecnici”.

    E l’avviso non è solo per l’immediato futuro, ma pure per l’immediato presente. “Per quanto riguarda il Monti attuale, se nella legge di stabilità in discussione non cambia la norma che vieta di assumere personale alle forze di polizia, non ci sarà il nostro sostegno, intendo il mio e di tanti altri. L’opposizione sarà fortissima”. Nessun di voi ex di An è in corsa per le primarie: siete figli di un dio minore? “Sarebbe solo servito per affermare la nostra presenza, non per vincere. Lo abbiamo già fatto nei congressi provinciali, oggi non abbiamo bisogno di marcare questo peso”. 

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