Gaza, l'Egitto condanna Israele

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"L'Egitto e tutti gli arabi non lasceranno sola Gaza", ha detto il presidente egiziano Mohammed Morsi al termine della preghiera del venerdì alla moschea di Sharbatli, al Cairo. Quella commessa da Israele è "un'aggressione contro l'umanità", ha aggiunto, chiedendo "agli aggressori di fermarsi prima che la rabbia degli egiziani diventi incontrollabile". Migliaia di manifestanti hanno marciato dalla moschea di Al-Azhar a piazza Tahrir in segno di solidarietà ai palestinesi colpiti dai raid dell'Idf, le forze di difesa di Gerusalemme.

Leggi Gaza, Israele continua a lanciare missiliLeggi Sirene d’allarme a Tel Aviv, la minaccia da Gaza arriva al centro d’Israele di Daniele Raineri - Leggi Filo diretto con l’Iran di Giulio Meotti

    "L'Egitto e tutti gli arabi non lasceranno sola Gaza", ha detto il presidente egiziano Mohammed Morsi al termine della preghiera del venerdì alla moschea di Sharbatli, al Cairo. Quella commessa da Israele è "un'aggressione contro l'umanità", ha aggiunto, chiedendo "agli aggressori di fermarsi prima che la rabbia degli egiziani diventi incontrollabile". Migliaia di manifestanti hanno marciato dalla moschea di Al-Azhar a piazza Tahrir in segno di solidarietà ai palestinesi colpiti dai raid dell'Idf, le forze di difesa di Gerusalemme. "Con il nostro sangue e le nostre anime, noi sacrifichiamo tutto per te, Palestina", gridavano in coro i dimostranti. Due missili  Fajr 5 sparati dalla Striscia di Gaza sono caduti in mare, non distante da Tel Aviv. Le sirene sono risuonate in tutta la città. Il ministero della Difesa israeliano, intanto, ha annunciato che presto sarà schierata una quinta batteria antimissile Iron Dome, anticipando di due mesi la prevista installazione.

    Il bilancio delle vittime è intanto salito a 20 tra i palestinesi (sempre 3 i morti israeliani dall'inizio dell'escalation). Stamane, il primo ministro egiziano Hisham Qandil si è recato a Gaza per tre ore e ha incontrato il leader di Hamas Ismail Hanyeh.  Secondo la Bbc, nulla fa pensare a un’imminente invasione di terra della Striscia da parte dell’Idf, anche se durante l’operazione Piombo Fuso i tank di Israele passarono il confine dopo 8 giorni dall’inizio dei bombardamenti (il 3 gennaio 2009) e nonostante siano iniziate le manovre per la mobilitazione dei primi 16 mila riservisti sui 30 mila previsti dal governo di Gerusalemme. Appelli per il cessate il fuoco sono giunti dall’Alto rappresentante europeo per la politica estera, Catherine Ashton e dal Cremlino.

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