Impasse sull'eurobilancio
Legge di stabilità approvata alla Camera, protestano sindaci e regioni
Il testo della legge di stabilità è stato approvato in prima lettura alla Camera con 372 voti favorevoli, 73 contrari e 16 astenuti. Il governo aveva posto la fiducia su tre distinti articoli. Approvato il blocco dell’aumento dell’aliquota Iva del 10 per cento (quella del 21 per cento aumenterà di un punto dal prossimo luglio), aumentate le detrazioni per i figli a carico, stanziato il fondo per il credito di imposta alle Pmi. Con i 16,6 miliardi di euro derivanti dell’eliminazione del taglio dell’Irpef viene allargata la platea degli esodati messi sotto tutela, che arriva così a oltre 130 mila unità. Il testo passa ora al Senato.
Le cancellerie europee trattano ancora sul bilancio comunitario. I capi di stato e di governo hanno lottato per difendere ciascuno il proprio interesse nazionale nello stanziamento del bilancio europeo 2014-2020 da 1.033 miliardi di euro. Tensioni tra paesi “ricchi”, del nord Europa, e “poveri”, del sud, più la richiesta della Gran Bretagna di tagli netti ai finanziamenti hanno caratterizzato le trattative. I 27 leader hanno tenuto incontri separati con il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, e il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Per questo il vertice è slittato in tarda serata, quando questo giornale andava in stampa. Comunque un accordo sembra lontano. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, il primo ministro olandese, quello svedese e spagnolo sono convinti che servirà un altro summit all’inizio del 2013 per raggiungere un’intesa. Il presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, ritiene che “sia assolutamente necessario che l’Italia ottenga migliori risultati di quelli […] contenuti nella bozza del negoziato”. In particolare l’Italia difende i finanziamenti per l’agricoltura assieme a Francia, Irlanda, Spagna, Grecia e Polonia.
La legge di stabilità passa l’esame della Camera. Il testo della legge di stabilità è stato approvato in prima lettura alla Camera con 372 voti favorevoli, 73 contrari e 16 astenuti. Il governo aveva posto la fiducia su tre distinti articoli. Approvato il blocco dell’aumento dell’aliquota Iva del 10 per cento (quella del 21 per cento aumenterà di un punto dal prossimo luglio), aumentate le detrazioni per i figli a carico, stanziato il fondo per il credito di imposta alle Pmi. Con i 16,6 miliardi di euro derivanti dell’eliminazione del taglio dell’Irpef viene allargata la platea degli esodati messi sotto tutela, che arriva così a oltre 130 mila unità. Il testo passa ora al Senato. Prima della votazione il governo è stato battuto su un ordine del giorno del Pd che intende allargare la base imponibile della tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin tax) a tutti gli strumenti derivati per includere in particolare le banche tra i soggetti tassati.
Gli enti locali protestano per i tagli. I rappresentanti delle regioni hanno protestato contro la legge di stabilità. Si sono aggiunti agli oltre mille sindaci che mercoledì avevano minacciato le dimissioni. Per il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, la legge di stabilità “non è sostenibile” soprattutto perché si riduce il Fondo sanitario nazionale di 2 miliardi. Errani chiederà al Senato delle modifiche anche per il trasporto pubblico locale e il welfare. Ha anche indetto una Conferenza straordinaria delle regioni per giovedì prossimo.
Ilva, parere negativo della procura sul dissequesto. Ieri la procura della Repubblica di Taranto ha espresso parere negativo sull’istanza di dissequestro degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico presentata martedì dai legali dell’Ilva. La decisione del gip Patrizia Todisco è attesa per i prossimi giorni. L’azienda ha già comunicato che senza la prosecuzione della normale attività rischia la chiusura.
L’Italia perde 200 imprese al giorno. Tra gennaio e settembre del 2012 sono uscite dal mercato 55 mila aziende (circa 200 al giorno), un record nel decennio. Lo dice l’Osservatorio sulle crisi d’impresa di Cerved Group contando fallimenti, procedure concorsuali e chiusure volontarie.
Il Made in Germany batte il Made in Italy. L’Italia esce perdente sull’export di formaggi, caffè, carni e salumi dalla Germania (che esporta circa il doppio di questi prodotti in termini di milioni di euro). E sui vini dalla Francia (4 milioni di euro contro 7). Secondo un rapporto Nomisma il divario è dovuto alla “polverizzazione” dell’industria italiana (le imprese con più di 50 addetti sono l’1,5 per cento del totale, in Germania sono il 12,4) e alle carenti dotazioni infrastrutturali: i primi cinque porti europei per movimentazione merci sono in Germania, Olanda, Belgio, Spagna. Gioia Tauro, in Calabria, è all’ottavo posto in Europa.
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